ODERZO - Rubano il gasolio dalle due cisterne di un’abitazione a Rustignè. Ma, i ladri lasciano il rubinetto aperto. L’idrocarburo gocciola, così, un po’ alla volta, ma inesorabilmente, nel tombino delle acque bianche che scarica direttamente nel canale Bidoggia. E provoca un vasto inquinamento. Tanto che è dovuta intervenire l’Arpav, oltre ai Vigili del fuoco e alla polizia locale. Si conta che in acqua sia finita una decina di litri di idrocarburo. «Basta poco - hanno detto dall’Arpav - per inquinare e questo è uno sversamento notevole». L’acqua del canale Bidoggia serve principalmente per annaffiare i campi. Fortunatamente, in questo periodo, le operazioni sono ridotte. Però, già giovedì pomeriggio si avvertiva nell’aria un odore di gasolio, che ieri mattina è diventato molto forte. Tanto che è stata allertata la polizia locale. «E’ stata effettuata una indagine approfondita per capire l’origine e risalendo il canale è stato appurato che il gasolio proveniva da un paio di cisterne presenti presso una abitazione sita in via Postumia di Rustignè – spiega Andrea Marchesin, comandante della polizia locale opitergina -. Identificati i proprietari, ignari dell’accaduto. Dalle indagini è emerso che ignoti nelle notti scorse avevano rubato circa 20 ettolitri di gasolio, per un danno di circa 3600 euro, dalle cisterne e dopo averle svuotate hanno lasciato i rubinetti aperti. Nella campagna circostante è stata ritrovata l’attrezzatura usata per lo scopo, precisamente delle taniche e dei contenitori».
L’OPERAZIONE
Ieri mattina molti automobilisti in transito sulla rotatoria della strada regionale Postumia hanno notato vigili del fuoco e addetti di un’impresa specializzata che erano all’opera per il recupero del gasolio presente in vaste macchie oleose sulla superficie del corso d’acqua. «Si procederà con le denunce e l’informativa all’autorità giudiziaria» fa sapere il comandante Marchesin. Sgomenta di fronte a quanto accaduto la famiglia proprietaria delle cisterne, che appena una decina di giorni fa erano state riempite di gasolio agricolo, necessario per far marciare il trattore. «Non abbiamo udito nulla – hanno detto i proprietari -. Le cisterne non sono visibili, le copriamo sempre con un telo. Molto probabilmente ci hanno tenuti d’occhio».
IL PROBLEMA
«Oltre al danno economico – proseguono dalla famiglia – perchè di questi tempi sappiamo benissimo quanto costa il gasolio, c’è stato pure quello ambientale.
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