Il maestro gelataio Beppo Tonon, 71 anni in zona rossa: «Riaprire i ristoranti sarebbe il regalo più bello»

Lunedì 29 Marzo 2021 di Annalisa Fregonese
Il titolare di Ca' Lozzio, Beppo Tonon, assieme alla figlia Elena

ODERZO - Compiere 71 anni al tempo del Covid. Senza festa, senza amici, e purtroppo senza clienti. Beppo Tonon, maestro gelataio campione mondiale nonché fondatore e titolare di Ca’ Lozzio, ha fatto 71 anni pochi giorni fa. 
Data la pandemia, è stato un compleanno triste? 
«Tutt’altro. Mi ritengo una persona fortunata. Tanti altri, pure più giovani di me, non ce l’hanno fatta. Ripenso spesso con malinconia al caro amico Luciano Bernardi (cofondatore del colosso Iceberg dei surgelati, ndr), che non ce l’ha fatta. Noi in famiglia siamo stati contagiati, abbiamo vissuto la quarantena e provato cosa vuol dire stare in isolamento. Ma ce l’abbiamo fatta, ne siamo venuti fuori: ho compiuto 71 anni e non posso che esserne felice». 
Lei in questi mesi ha fatto conoscere all’opinione pubblica le difficoltà delle aziende della ristorazione. Ora come sta andando? 
«Non nego quanto sia difficile andare avanti. Ristori non ne abbiamo visti, i nostri dipendenti hanno avuto la cassa integrazione a singhiozzo. Per carattere sono ottimista, voglio sperare che con l’arrivo della bella stagione si possa gradualmente tornare a riaprire. Lo dico per tutti, sono in gioco migliaia di posti di lavoro. L’anno scorso, quando ci è stato permesso di riaprire, abbiamo sparpagliato tavolini e sedie ovunque. Le persone sono tornate in tante, anzi tantissime, con il desiderio di poter finalmente passare qualche ora in serenità, gustandosi qualcosa di buono». 
E adesso? 
«Non passa giorno che non ci chiamino per sapere quando riapriremo. Stanno tutti aspettando per poter organizzare le cerimonie. Ca’ Lozzio lavora soprattutto con gli eventi: battesimi, cresime, matrimoni, anniversari e compleanni. Lo scorso novembre, nonostante ormai facesse freddo, abbiamo lavorato portando tavoli all’aperto. I clienti desideravano avere qualche ora di festa e di serenità, pazienza per la temperatura rigida. La speranza è che le severe misure attuate, e soprattutto l’avvio della campagna vaccinale, diano i loro frutti. Saranno necessari parecchi mesi prima di ritornare ai livelli pre Covid, ma l’importante è cominciare. Penso al settore dei matrimoni e non si tratta solo della festa in sé, bensì dei progetti di vita. C’è una coppia che aveva organizzato il matrimonio da noi ad aprile 2020, ovviamente è saltato. Riprogrammato per novembre 2020 è stato stoppato dal lockdown. Adesso è in agenda per maggio 2021. Voi capite che questa coppia avrebbe potuto essere sposata già da un anno». 
Cà Lozzio è sempre stato anche un fiorente centro culturale, e anche arte e cultura stanno soffrendo parecchio causa Covid. Voi come vi siete organizzati? 
«Stare fermi non è nel nostro dna – dice Beppo Tonon - Non abbiamo potuto fare mostre personali, tuttavia Cà Lozzio dispone di una ricca collezione con le opere che gli artisti ci hanno donato. Così con la supervisione dell’architetto Pier Appoloni, che è il nostro braccio operativo, siamo riusciti a proporre due mostre collettive. Adesso stiamo lavorando a un’importante mostra da aprire in estate». 
Chi è l’artista? 
«Il cadorino Aldo De Vidal. Stiamo operando in collaborazione con il comune di Lorenzago in provincia di Belluno, la Magnifica Comunità di Cadore. La mostra sarà articolata in tre sedi espostive: Lorenzago, Pieve di Cadore e Cà Lozzio». 
Per concludere Beppo Tonon, cosa vorrebbe come regalo per i suoi primi 71 anni? 
«Poter riaprire, anzi che tutti potessimo riaprire, tornando a lavorare e a far contenti i nostri clienti.

Non vorrei nulla di più». 

Ultimo aggiornamento: 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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