Caso Cospito. Minacce anche a Nordio: scritta intimidatoria firmata dagli anarchici

Sabato 18 Febbraio 2023 di Michela Allegri
Caso Cospito. Minacce anche a Nordio: scritta intimidatoria firmata dagli anarchici

Da un lato c'è l'inchiesta della Procura di Roma sulla presunta fuga di notizie, con il sottosegretario Andrea Delmastro interrogato per 2 ore dai pm, dall'altro lato ci sono le minacce nei confronti del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Al centro, c'è il caso di Alfredo Cospito, che da ottobre sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro il regime carcere duro al quale è sottoposto e sul quale via Arenula non ha intenzione di fare passi indietro: «Cospito è ancora pericoloso», ha ribadito Nordio nei giorni scorsi, sottolineando anche che mafiosi ed esponenti della criminalità organizzata sottoposti al 41 bis potrebbero decidere di imitare l'anarchico per ottenere agevolazioni. Da qui la decisione di rigettare l'istanza di revoca del 41 bis presentata dall'avvocato di Cospito all'inizio di gennaio.

E, ieri, le minacce di morte indirizzate al ministro.

Una scritta intimidatoria è comparsa sul muro del mercato rionale di Porta Rudiae a Lecce

Le parole sono accompagnate dalla sigla dei gruppi anarchici. La stessa frase era apparsa lo scorso 3 febbraio, sempre a Lecce, sul muro di un istituto scolastico. «È stato minacciato di morte il Ministro Nordio ed è stata imbrattata la sede della Rappresentanza italiana presso l'Ue a Bruxelles con scritte inneggianti a Cospito», ha scritto in un tweet il premier Giorgia Meloni, esprimendo «solidarietà al Guardasigilli e al personale della sede. Lo Stato è al loro fianco e non arretra».


Ieri è stata anche la giornata dell'interrogatorio del sottosegretario Andrea Delmastro: ha risposto per due ore alle domande dei magistrati romani che lo hanno indagato per rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio in relazione al caso Cospito. Delmastro ha respinto la contestazione di avere violato la legge, ammettendo però di avere girato al collega di partito (FdI), Giovanni Donzelli, vicepresidente del Copasir, i verbali delle intercettazioni ambientali tra l'anarchico e alcuni boss detenuti come lui in regime di 41 bis nel carcere di Sassari. Davanti al procuratore Francesco Lo Voi, all'aggiunto Paolo Ielo e ai pm Gennaro Varone e Rosalia Affinito, Delmastro ha parlato dei colloqui tra Cospito e alcuni esponenti della criminalità organizzata che gli esprimevano solidarietà e lo incitavano a proseguire la «battaglia comune». Gli stessi dialoghi erano stati utilizzati da Donzelli in aula, durante un dibattito parlamentare, per attaccare alcuni esponenti del Pd che, negli stessi giorni, erano andati a trovare Cospito in carcere. Durante l'interrogatorio Delmastro ha ribadito di non avere commesso «nessuna rivelazione», visto che gli atti «non erano secretati». Quando - su sua richiesta - gli erano stati inviati dal Dap, infatti, non gli sarebbero stati segnalati come classificati.


Delmastro ha raggiunto piazzale Clodio intorno alle 11: è arrivato a bordo dell'auto con la scorta che da alcuni giorni gli è stata assegnata. I magistrati hanno già ascoltato come persone informate sui fatti il capo del Dap, Giovanni Russo, e i vertici del Gruppo operativo mobile della penitenziaria, acquisendo anche documenti tecnici sul grado di riservatezza degli atti interni al dipartimento. Ed è proprio questo il punto centrale dell'inchiesta: accertare se l'informativa inviata al sottosegretario fosse o meno divulgabile.


L'INFORMATIVA
Il ministro Nordio, nell'informativa tenuta alla Camera, ha sottolineato che gli atti divulgati da Donzelli facevano parte di «una scheda di sintesi del Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria (Nic) non coperta da segreto» e che «non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda». Per il momento, nell'inchiesta il sottosegretario risulta l'unico indagato. Donzelli, invece, potrebbe essere convocato a piazzale Clodio come testimone.
Intanto il difensore di Cospito, l'avvocato Flavio Rossi Albertini, ha impugnato il provvedimento con cui il ministro ha rigettato l'istanza di revoca del 41 bis. Si sta valutando di ritrasferire l'anarchico dal reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo, dove si trova ricoverato da sabato scorso, nel padiglione del servizio di assistenza intensificata del carcere milanese di Opera. Da lunedì scorso il cinquantacinquenne ha ripreso ad assumere gli integratori e ha mangiato yogurt. Cospito punta ad arrivare lucido al 24 febbraio, quando la Cassazione dovrà decidere sul ricorso della difesa.

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 14:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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