Non vedente col cane guida discriminata
al ristorante: «Non volevano farmi entrare»

Giovedì 10 Maggio 2012
Un cane guida (archivio)
TREVISO - Ha rischiato di essere allontanata da un ristorante della Marca perch il suo cane non era molto gradito. Peccato che la cliente in questione fosse una persona non vedente e il quadrupede maltollerato il suo cane guida. A segnalare il fatto stato il capogruppo regionale del Pdl Dario Bond.



La segnalazione pervenuta a Bond è di una signora non vedente di Feltre, S.Z., che con il marito e il cane-guida era andata a cena in una ristorante etnico di Treviso (del quale non si conosce ancora il nome). «Prima non volevano farmi entrare con il cane - ha riferito la donna al consigliere - poi mi hanno invitato a sedermi vicino alla porta d'ingresso in una zona davvero poco confortevole. Ho rivendicato i miei diritti ma non volevano sentir ragione così ho chiamato la polizia. Solo in questo modo, il proprietario ci ha fatto accomodare ma non era affatto convinto».



Bond: ci vogliono regole. «Serve fare chiarezza una volta per tutte - ha detto Bond, rendendo nota la vicenda che risalirebbe a un mese fa - sulla disciplina dei cani guida. Non è possibile che ancora oggi ci siano atti di autentica discriminazione ai danni dei non vedenti. Per questo scriverò una lettera all'assessore Remo Sernagiotto e al ministero della Salute per segnalare il problema».



Non si tratta di un caso isolato. «Il caso di Treviso non è il primo - ha commentato Bond -. Spesso molte persone ignorano le leggi sui cani guida e le normative sulla disabilità, dai supermercati ai mezzi pubblici. La stessa signora mi ha riferito che un anno fa, in un museo a Trento, si è sentita dire che poteva entrare solo se teneva il cane in braccio, un pastore tedesco di 32 chilogrammi. E di aver subito spiacevoli discriminazioni in alberghi di Ortisei e in Valle Aurina». Anche sulla base di questa segnalazione Bond ha deciso di sollecitare campagne di sensibilizzazione da parte della Regione e del ministero: «L'ignoranza della normativa in materia di disabilità e diritti dei disabili non è ammessa. Non è possibile che nel 2012 un ipovedente non possa entrare in un locale pubblico e sedersi a un tavolo come tutti. È una questione di civiltà».
Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 10:34

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