Bordignon, il pittore veneto della povera gente

Domenica 19 Settembre 2021 di Lucia Russo
Bordignon, il pittore veneto della povera gente

Inaugurata ieri la rassegna dedicata all'artista nel centenario della sua morte che si sviluppa tra l'area di Bassano e il Trevigiano. In mostra trecento opere di uno dei grandi narratori della campagna veneta.


LA MANIFESTAZIONE
Trecento opere, due mostre, tre itinerari attraverso 22 località e 37 diversi edifici nel triangolo castellana, bassanese ed asolano per riscoprire Noè Bordignon. È stata inaugurata ieri la rassegna dedicata al pittore narratore delle povere genti e del mondo della campagna veneta e rimarrà visitabile nelle sue sedi museali di Casa Giorgione a Castelfranco Veneto e di Villa Marini Rubelli a San Zenone degli Ezzelini, fino al prossimo 16 gennaio.

Una mostra che cade nel centenario della morte dell'artista e che vuole essere un punto di partenza nella valorizzazione di un protagonista di primo piano della cultura figurativa del Veneto del 19esimo e 20esimo secolo. «Abbiamo voluto realizzare un evento di alto valore scientifico ma anche fortemente radicato nel territorio spiegano i sindaci di Castelfranco Stefano Marcon e di San Zenone Fabio Marin . Quello di Bordignon è un patrimonio che siamo convinti vada assolutamente valorizzato e ci auguriamo anche i giovani potranno ora apprezzare». Capisaldi di questa mostra sono proprio lo studio e la conoscenza del percorso dell'artista ricostruito dai curatori, Fernando Mazzocca ed Elena Catra, passando per i quadri che sono diventati iconici come La pappa al fogo e La mosca cieca fino agli affreschi più piccoli e sconosciuti custoditi in qualche chiesa di campagna.


FULCRO

Duplice è il fulcro di questa mostra che parte dalla terra natale del pittore, Castelfranco Veneto e termina in quella che ne ospita le spoglie, San Zenone degli Ezzelini diramandosi però in un articolato percorso alla scoperta delle opere che il pittore ha voluto lasciare alla gente tra Altivole, Asolo, Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Castello di Godego, Loria, Maser, Monfumo, Riese Pio X e Rosà. Un percorso espositivo che i curatori, Fernando Mazzocca ed Elena Catra, hanno sviluppato su tre diversi itinerari. Il primo parte dalla campagna tra Castelfranco e San Zenone e si snoda tra chiese e ville tra Castello di Godego, Loria, Riese Pio X, San Vito di Altivole e San Zenone dove si trova l'affresco a carattere sacro più significativo dell'artista Il Giudizio Universale. Il secondo itinerario invece parte dalla fine, dalla città che conserva le spoglie e arriva a San Vito d'Altivole passando per Pagnano d'Asolo dove c'è l'affresco dedicato ai santi medici e la Resurrezione della carne, passando per villa Razzolini Loredan con la Venere trionfante, tappa poi a Monfumo e Coste di Maser dove si possono ammirare martirio e confessione di San Tommaso. Il terzo itinerario si sviluppa nel vicentino attraversando San Zeno di Cassola, Rosà, Cartigliano per arrivare fino a Bassano del Grappa dove l'artista ha lasciato numerosi affreschi anche all'esterno degli edifici, come quello sull'antica manifattura Passarin in via Gamba. Gli itinerari saranno accessibili in maniera autonoma dai cittadini mentre le mostre nel Museo Casa Giorgione e in villa Marini Rubelli sarà accessibile solo alle persone con green pass ad un costo di 10 euro per entrambi i siti (7 per il ridotto e gratuito per i bimbi sotto i 6 anni).

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