Muore di Covid a 56 anni: non si era vaccinato. Nuovo appello dell'Usl: «Fondamentale proteggersi»

Domenica 31 Ottobre 2021
Vaccino contro il Covid
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TREVISO - È morto a 56 anni dopo pochi giorni di ricovero in ospedale a causa dell'infezione da coronavirus. L'uomo, italiano, già costretto a convivere con altre patologie, non si era vaccinato. «Gli era stato proposto, ma ha detto di no», rivela Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca.

E intanto i contagi tornano a salire. Oggi quasi la metà delle persone colpite dal virus nel trevigiano ha meno di 29 anni (e un positivo su cinque non supera i 12 anni). L'emergenza non è ancora alle spalle. Venerdì è arrivata la conferma più tragica con il decesso del 56enne che all'inizio di questa settimana era stato ricoverato nel reparto di Medicina dell'ospedale di Treviso. Le sue condizioni di salute sono peggiorate rapidamente. Il problema principale non erano le difficoltà respiratorie. Nonostante il contagio, ha sempre continuato a respirare in modo autonomo. Anche per questo non è scattato il trasferimento in Rianimazione. «Il passaggio in Terapia intensiva avviene quando non si ossigena più», spiegano gli specialisti. In questo caso, invece, l'infezione da Covid ha indebolito ulteriormente un fisico già debilitato. Fino all'altro ieri, quando il cuore del 56enne ha smesso di battere. Con quest'ultimo, salgono a 1.852 i lutti tristemente registrati nella Marca in poco più di venti mesi di epidemia da coronavirus. Uno stillicidio che negli ultimi tempi ha rallentato la propria corsa, senza però mai fermarsi in modo definitivo. «Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la vaccinazione contro il Covid è fondamentale», dicono dall'Usl facendo appello in particolare ai quasi 60mila trevigiani tra i 18 e i 65 anni che non si sono ancora sottoposti all'iniezione.

I NUMERI
Oggi negli ospedali della provincia sono ricoverati 35 pazienti Covid positivi. Compresi due nella Terapia intensiva di Vittorio Veneto: un 50enne non vaccinato entrato ieri e un 70enne dichiaratamente No-Vax che sta lottando tra la vita e la morte da ormai due settimane. Il tasso medio di contagi nella Marca è risalito a 52 casi a settimana su 100mila abitanti. Quindici comuni sono già sopra la soglia dei 100 casi. La curva sale ancora una volta soprattutto nel distretto di Asolo, dove si è arrivati a una media di 74 casi. «La gente in questo periodo si ritrova a far festa, a volte senza troppa attenzione nota il direttore generale dell'Usl e di seguito vediamo una serie di focolai che esplodono in ambito familiare».

LA CAMPAGNA VACCINALE
La campagna vaccinale va avanti. L'introduzione del Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori aveva portato a ridurre il numero dei non vaccinati del 5%. Ma adesso la corsa sembra in una fase di stallo. L'altro ieri sono state fatte 420 prime dosi. Meno della metà rispetto alle mille contate subito dopo il 15 ottobre, giorno dell'entrata in vigore della certificazione verde obbligatoria. Neppure le terze dosi sono decollate come si sperava. Sempre ieri ne sono state somministrate in tutto 1.138 tra i cittadini con più di 60 anni (nati nel 1961 e negli anni precedenti) che hanno completato il primo ciclo vaccinale da almeno 6 mesi. Non si può abbassare la guardia. Solo nell'ultima settimana nella Marca sono state confermate 459 nuove positività. «Il 48% su persone con meno di 29 anni. E il 21%, in particolare, sotto i 12 anni conclude Benazzi il quadro poi è completato dal 49% dei contagiati che ha tra i 30 e i 60 anni. Sono numeri ancora elevati».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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