Il commercio al dettaglio continua a soffrire: 140 negozi spariti in un anno

Domenica 30 Aprile 2023 di Mattia Zanardo
SARACINESCHE GIU' Sono sempre di più gli esercizi che chiudono i battenti nella Marca Trevigiana

TREVISO -  Circa 140 in meno nel giro di un anno, quasi 500 in un quadriennio, da prima dello scoppio della pandemia. Continuano ad abbassarsi definitivamente le saracinesche dei negozi trevigiani. La rilevazione sulla demografia d’impresa al 31 marzo scorso conferma come l’emorragia nel commercio al dettaglio della Marca non si arresti, anzi si sia intensificata: rispetto a dodici mesi prima il comparto ha perso 138 sedi (al netto quindi delle nuove aperture). Con un peggioramento del bilancio: alla fine del primo trimestre 2022, infatti, il calo annuale ammontava a 46 unità.

Diminuiscono in particolare gli esercizi specializzati nella vendita di prodotti non alimentari e le attività di commercio ambulante. Segna rosso anche il computo delle cosiddette “unità locali”, ovvero le filiali sul territorio di catene con quartier generale fuori provincia, sia pure in modo più contenuto: meno otto.

IL FENOMENO

La tendenza dell’ingrosso non è peraltro dissimile e così il settore del commercio nel suo insieme, a livello territoriale, a fine marzo conta ancora oltre 16.240 rappresentanti, ma registra un calo pari a 238 imprese rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e di ben 830 in confronto al 2019. Unico segmento in crescita - pur con numeri complessivi decisamente inferiori - è quello della vendita di auto e motoveicoli: dopo il calo coinciso con l’emergenza Covid, nell’ultimo anno è tornato a guadagnare 17 realtà. Non va meglio per bar e ristoranti: ne mancano all’appello 91, dopo il meno 35 già contabilizzato un anno fa. Per questo Mario Pozza, presidente della Camera di commercio di Treviso e Belluno, l’ente autore del “censimento”, non sottovaluta il fenomeno: «Come più volte sottolineato, ritengo che questa flessione del commercio meriti di essere approfondita – afferma – anche considerando il fatto che in questo settore troviamo attività che, in particolari contesti territoriali svolgono una funzione di presidio sociale delle comunità. Su questo tema, siamo pronti a passare ad analisi più sul campo per capire come andare a sostenere, in concreto, questi presidi». Proprio la diminuzione nel commercio, e in quello al dettaglio in particolare, costituisce una delle cause della frenata nella dinamica delle imprese nella Marca. Perché tra marzo 2022 e 2023 la platea complessiva è comunque in espansione, sia per quanto riguarda le sedi (più 85), sia per le unità locali dipendenti (più 304). Ma, se per queste ultime l’intensità della crescita è analoga allo scorso anno, per le prime il trend annuale mostra un significativo rallentamento: a inizio primavera 2022, risultava un incremento di 554 unità.

I SETTORI

Oltre alla citata moria di negozi, concorrono anche altri fattori, che rappresentano delle novità rispetto agli scorsi monitoraggi, ricorda il presidente Pozza: «In particolare rallenta la crescita dell’edilizia: si passa da 250 imprese in più a 160 in più su base annua con l’ultima rilevazione. E si inverte, sempre negli ultimi dodici mesi, la tendenza in agricoltura: da 30 imprese a 130 in meno. A diminuire sono specialmente le attività legate alle filiere del latte e dei cereali, sulla scia di una tendenza ormai storica in provincia che spinge alla chiusura le attività più piccole, con processi di accorpamento dei fondi, non diminuisce infatti la superficie agricola totale utilizzata, favorendo una dimensione d’impresa più adatta a sostenere le attuali esigenze del mercato». Saldo negativo pure per il manifatturiero, che perde 69 aziende, dopo le 34 “sparite” l’anno scorso, benché compensate da un incremento delle filiali (più 74). Non conosce crisi, invece, il terziario avanzato, in primis le attività professionali e tecniche: 128 nuove sedi vanno a sommarsi alle 117 già guadagnate tra marzo 2022 e 2021. Al primo trimestre 2023, dunque, la provincia di Treviso conta 79.463 sedi d’impresa attive e 18.958 filiali. Le ditte artigiane sono 22.632, in flessione di sei unità rispetto ai tre mesi precedenti, ma in crescita di 35 su base annua.

Ultimo aggiornamento: 16:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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