TREVISO - Usura, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, favoreggiamento, nonché reati tributari e fallimentari, accuse pesanti che coinvolgono oltre trenta persone in varie regioni d'Italia, tra cui il Veneto, con particolare riferimento alla provincia di Treviso. I militari della Guardia di Finanza di Bergamo hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura bresciana, nei confronti di oltre 30 persone ritenute gravemente indiziate di associazione per delinquere, con l’aggravante di aver agevolato le attività di una nota cosca ‘ndranghetistica del crotonese. Tra gli arrestati c'è anche un 50enne di Castelfranco Veneto che secondo la Procura sarebbe stato un prestanome, l'uomo attualmente si trova agli arresti domiciliari.
Trentatre arresti
Si trovano in carcere o ai domiciliari i 33 indagati nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Dda su un giro di fatture false, usura e altri reati, organizzato in provincia di Bergamo da persone ritenute collegate alle 'ndrine calabresi per riciclare i proventi delle attività del clan della famiglia Arena di Isola di Capo Rizzuto. Nelle indagini è emersa la compiacenza di un funzionario dell'Agenzia delle Entrate, destinatario di una misura cautelare personale per l'ipotesi di corruzione. Al momento sono in corso decine di perquisizioni in 12 province tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Umbria, Sardegna, Basilicata e Calabria.