Muore per un infarto a 38 anni mentre
si allena: aveva appena battuto il cancro

Giovedì 21 Giugno 2012
Stefano Michelutto
TREVISO - Il caldo afoso non l’ha fermato. E nemmeno la chemioterapia appena finita. Grande appassionato di atletica, marted sera, come molte altre volte, uscito per un allenamento. L’ultimo della sua vita. L’ha trovato un passante riverso a terra, sul ciglio della strada, in maglietta e pantaloncini. A nulla sono serviti il massaggio cardiaco e gli immediati soccorsi: Stefano Michelutto, imprenditore 38enne di Follina (Treviso), è morto stroncato da un infarto nella torrida sera d’estate.



Martedì verso le 20.15, dopo cena, Stefano era uscito insieme alla madre Loretta per una corsa, diretto verso la zona industriale. Sportivo e con tanta voglia di vivere dopo che aveva vinto la sua personale battaglia contro il cancro, aveva deciso di concedersi, nonostante la cappa di afa, una corsa all'aria aperta, la sua grande passione. Madre e figlio erano partiti assieme, ma poi si erano separati: la madre aveva seguito un percorso per una camminata mentre il figlio aveva scelto un'altra via da percorrere di corsa.



Avevano concordato di ritrovarsi all’imbocco dell’abitato di Valmareno. Appuntamento al quale Stefano non è mai arrivato: dopo nemmeno quindici minuti di jogging l’uomo si è accasciato a terra. E mentre la madre lo attendeva invano, Stefano veniva soccorso, in prossimità della Doc mobili, da una signora e poi da alcuni giovani che stavano passando in bicicletta. Immediato l’intervento dei medici del Suem 118 che per lunghi minuti hanno cercato di rianimarlo. Per lui non c'è stato nulla da fare.



Stefano Michelutto stava affrontando la vita con nuove prospettive dopo il carcinoma al colon che gli era stato diagnosticato nei mesi scorsi. Proprio mercoledì pomeriggio aveva annunciato sul suo profilo Facebook la sua vittoria: «È con molto piacere che vi informo che con oggi ho finito l'ultimo ciclo di chemioterapia!!! Dopo cena le ultime 4 pastiglie e poi nuova vita». Dai primi riscontri la terapia non pare essere tra le cause del malore: il 38enne è stato stroncato da un infarto, un problema elettrico al cuore, le cui cause sono ancora poco conosciute, ma che colpisce diversi sportivi.



Originario di Follina, viveva con i genitori nella frazione di Valmareno in via Biorca. Alpino, aveva giocato per anni nell'A.c. Follinese, società calcistica presieduta per 18 anni dal padre Gioachino e ora capitanata dal fratello Cristiano, mentre Stefano era consigliere. Molto attivo nell'ambito del sociale, era appassionato di corsa tanto che prendeva parte a numerose maratone e corse della zona e di bicicletta, tifoso del ciclista Marzio Bruseghin. Conclusi gli studi all'Itis G. Galilei di Conegliano, aveva iniziato il suo percorso nella fabbrica gestita dal padre e dal socio, la Olmet, specializzata nella produzione di serramenti metallici industriali.



Il funerale sarà celebrato domani alle 17 nell'abbazia di Follina. Oggi alle 20 nella chiesa di Valmareno verrà recitato il rosario. Come da desiderio della famiglia, le offerte raccolte saranno destinate all'associazione Via di Natale onlus di Aviano.
Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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