SUSEGANA - Stava correndo con un amico, proprio sotto il castello di San Salvatore, in via Sottocorda, quando all'improvviso ha rallentato, si è fermato accasciandosi al suolo colto da un malore. E non si è più rialzato. È morto così Michele De Vecchi, 25 anni, residente a Falzè di Piave e consigliere comunale di Sernaglia da poco più di un mese per la lista Proposta Civica.
IL DRAMMA
Ieri sera, verso le 19,30, De Vecchi era impegnato nella consueta corsa per tenersi in allenamento. Si è trovato con un amico e assieme hanno imboccato i sentieri che si snodano sotto il castello. Una corsa affiancati, dai ritmi normali. A un certo punto Michele ha rallentato il passo, si è fermato ed è lentamente caduto a terra. L'amico ha subito capito la gravità della situazione e ha dato l'allarme. Sul posto è arrivato un mezzo del Suem di Crespano ma ogni tentativo di rianimazione è stato inutile. La notizia si è subito sparsa sia a Sernaglia, sia a Falzè dove Michele viveva con la sua famiglia. E due comunità sono sprofondate nel lutto.
IL RICORDO
Mirco Villanova, sindaco di Sernaglia della Battaglia, deve prendersi qualche minuti per raccogliere le idee e vincere il dolore: «Abbiamo appreso poco fa, con sgomento e incredulità, la notizia del decesso del nostro concittadino Michele De Vecchi, che solo da pochissimi mesi era entrato a fare parte del consiglio comunale mostrando fin da subito tanta voglia di dare con entusiasmo il suo contributo nell'interesse esclusivo della comunità. Ho conosciuto Michele come una persona leale e rispettosa nei confronti delle persone con cui interagiva e appassionato di ambiente e natura, una passione che sapeva trasmettere anche agli altri. L'intera comunità sernagliese, con l'amministrazione e l'intero consiglio comunale in testa, si stringe alla famiglia De Vecchi in questo difficilissimo momento e saprà onorare la memoria di Michele, già rimpiangendo tutto quello che avrebbe ancora potuto dare a Sernaglia della Battaglia. Al cordoglio si unisce una vera riconoscenza, unita alla consapevolezza di avere ricevuto molto da lui e di essere in qualche modo debitori verso Michele, che tanto ha dato alla nostra comunità, sempre con discrezione e rispetto».
IL CAPOGRUPPO
Non si dà pace nemmeno Natale Grotto, capogruppo di Proposta Civica: «Non so darmi pace - ammette - era appena entrato in consiglio comunale, poco più di un mese. Ha fatto in tempo a seguire una sola seduta. Ma aveva subito conquistato tutti con la sua energia, la sua forza, la passione. Era un ragazzo giovani, dai mille interessi. Amava la natura e l'ambiente. Si era laureato da poco in Scienze Forestali e Ambientali e aveva tanto da dare. Si interessava molto al Piave, alla sua cura. Era sensibile a acuto. Capiva cose tanti adulti facevano fatica a comprendere. Viveva in famiglia e aiutava suo padre, un operaio». Grotto lo descrive come una ragazzo sano e sportivo: «Sinceramente non so se avesse patologie, non mi addentro in queste cose. Purtroppo le morti improvvise ci sono, possono capitare. È una disgrazia enorme. Michele aveva ancora tantissimo da dare».