Residence e parco, svolta ai mulini Mandelli con il nuovo patron Garmont

Sabato 2 Aprile 2022 di Paolo Calia
Mulini Mandelli
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TREVISO - Un grande parco a disposizione della città, raggiungibile anche in bicicletta dalla Restera, e nuove residenze immerse nel verde e a basso impatto ambientale.

Questa l'idea che vuole portare avanti Pierangelo Bressan, patron della Garmont, nuovo proprietario degli ex Mulini Mandelli e di tutta l'area verde che li circonda. Da anni abbandonati in uno stato di degrado all'apparenza inarrestabile, bloccati tra progetti faraonici mai decollati e pastoie burocratiche, ora potrebbero rinascere. L'ultima grande iniziativa che ha riguardato l'antico sito produttivo, ed evaporata quasi sul nascere, risale a una quindicina di anni fa, quando la Fondazione Cassamarca li acquistò con l'intenzione di farne una grande albergo a servizio del Parco del Sile e del turismo fluviale ipotizzando anche di elevare due torri, ipotesi che scatenò polemiche a non finire. Idee e intenzioni poi bruciati nella crisi di Ca' Spineda che portò alle cessione dell'intero complesso, poi lasciato anche dal nuovo proprietario. Alla fine, pochi giorni fa, è arrivata la proposta della Garmont che ha comprato tutto per una cifra vicina ai tre milioni di euro.

POTENZIALITÀ

«Elaboreremo un progetto importante perchè quell'area merita rispetto. Parliamo di un polmone verde, di architetture storiche che vanno valorizzate. E poi c'è il terreno dietro ai mulini, un potenziale grande parco pubblico a disposizione delle famiglie», dice Bressan. Il presidente della Garmont e i progettisti hanno già avuto un primo, informale, contatto con il sindaco Mario Conte. Un faccia a faccia utile per capire i vincoli esistenti e valutare i possibili sviluppi: «Pensiamo a una zona residenziale immersa nel verde - spiega Bressan - e circondata da un grande parco a disposizione della cittadinanza, raggiungibile in bicicletta dalla città attraverso la Restera. Vogliamo creare un posto dove consentire alle famiglie di vivere o di frequentarlo liberamente. Ma sul tavolo abbiamo diverse idee e valuteremo bene quale potrà essere la soluzione migliore. Se faremo un albergo? Valuteremo tante possibilità, non c'è ancora un progetto definitivo. La base di ogni scelta sarà però il rispetto per l'ambiente e la storia di quei posti. Penso che entro la fine dell'anno presenteremo al Comune la nostra proposta progettuale».

LA MODALITÀ

L'area acquistata da Bressan è ampia circa 70mila metri quadrati con una capacità edificatoria di 55-60mlia metri cubi. L'edificio storico degli ex Mulini, risalente al 1700 verrà recuperato, altri immobili più recenti, senza alcun valore storico e in stato di assoluto degrado verranno però abbattuti e la volumetria distribuita nell'area secondo un progetto che a Ca' Sugana attendono con grande interesse. «Ci confronteremo con l'Amministrazione comunale - conclude Bressan - se ci aiutiamo reciprocamente vinciamo tutti.
Parliamo di un'area importante per la città, conosciutissima e che merita di essere valorizzata. Il mio intento è di realizzare una zona dove ci sia più verde possibile».
 

Ultimo aggiornamento: 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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