Baby estorsori chiedono soldi all'assicuratrice: «Sono sola in uffico: ho paura»

Sabato 13 Giugno 2020 di Gianandrea Rorato
L'ufficio di Simonetta Vidotto in piazza Predonzani
MOTTA DI LIVENZA - «Mi chiedono di continuo piccole somme di denaro, a volte anche in maniera arrogante. Ed essendo sola in ufficio, qualche timore ce l'ho. Comincio a preoccuparmi, di certo non mi sento sicura. E in qualche modo sto anche pensando di chiudere prima alla sera».
o segnala Simonetta Vidotto, assicuratrice di lungo corso: da tre anni dirige l'agenzia plurimandataria Abf sas che rappresenta le compagnie Aviva Italia Spa e Allianz Spa. L'ufficio opera in piazza Predonzani, pieno centro di Motta.
L'ULTIMO EPISODIO
Venerdì della scorsa settimana, nel pomeriggio l'ufficio era chiuso come da orario canonico. All'interno Simonetta, che ha ricevuto su appuntamento, aveva consegnato ad un cliente un'ultima polizza, una delle tante pratiche che conclude quotidianamente. Poco dopo il cliente era uscito e lei stava continuando a lavorare al computer. Dopo un po' è entrato un conoscente del cliente e aveva chiesto alla titolare dell'attività l'emissione di un'ulteriore polizza, questa volta per lui.
«Al mio iniziale rifiuto per l'impossibilità di operare avendo l'ufficio chiuso - spiega Simonetta - si è fatto un po' aggressivo, chiedendo con insistenza di provvedere comunque. Da lì ho cominciato a preoccuparmi. Con me c'era solo mio cane. Visto che la persona che avevo davanti aveva alzato il tono della voce in maniera arrogante, e percependo la mia preoccupazione, il cane ha cominciato ad innervosirsi pure lui tanto che si è sporto in avanti ponendosi tra me e l'altra persona. Il cane era al guinzaglio. Piuttosto seccato l'uomo se n'è andato. Il giorno seguente è tornato, dicendo di essere andato al Pronto Soccorso e chiedendomi 25 euro. Così dimentichiamo l'accaduto, ha detto. Al mio ripetuto rifiuto se n'è andato piuttosto nervoso. Io ho segnalato la questione ai carabinieri perché l'episodio purtroppo non è isolato».
LA PREOCCUPAZIONE
«Negli scorsi mesi in ufficio sono entrati dei ragazzi, a volte stranieri ma anche italiani, che chiedono senza troppi preamboli piccole somme di denaro, tipo dieci o venti euro. E mi sono preoccupata. Lavorando spesso da sola ed essendo in pieno centro, verso sera comincio a non essere molto tranquilla. In ufficio lavoro da sola, ho centinaia di clienti che arrivano non solo da Motta ma da tutto il circondario. E ogni tanto capita che qualcuno faccia il furbo. Per questo, mio malgrado, sto valutando di anticipare l'orario di chiusura. Una cosa simile era accaduta lo scorso anno, come possono confermare alcuni amici. A volte penso si tratti di episodi di micro-estorsione». Nessuna denuncia? «Al momento ho preferito segnalare questi fatti ai carabinieri, anche se nel prossimo futuro non lo escludo. Certo, se si intensificano i controlli, più il paese è sicuro. Pertanto nel dubbio ho preferito segnalare alle forze dell'ordine».
 
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