Una vita trascorsa tra i vigneti: addio a Italo Tormena, il pioniere del Prosecco

Giovedì 24 Marzo 2022
Italo Tormena

VIDOR - Ha morso la vita, con entusiasmo e giovinezza interiore, fino all'ultimo respiro, amando quella natura e quei vigneti nei quali aveva cominciato a lavorare all'età di otto anni. Poi, nella notte fra martedì e mercoledì,23 marzo, Italo Tormena se ne è andato, tradito da una stenosi aortica. Aveva 93 anni e la mente di un ragazzino. Assieme al fratello Lorenzo, era titolare dell'omonima cantina di Colbertaldo ma era stato anche fondatore della Cassa rurale artigiana di Vidor. La famiglia vive tuttora unita in una stessa corte, con i due figli maschi di Italo, Ivan e Marco, che hanno raccolto l'eredità lavorativa del papà.

Il quale, peraltro, ha continuato a seguire i suoi vigneti fino a pochissimi giorni fa.

CHI ERA
«È stato sempre benissimo - racconta il figlio Marco - Guidava, andava a fare le visite da solo, seguiva i lavori sui 25 ettari di vigneti. È stato sempre presente e attivo, lucido fino all'ultimo. Per dire, tre giorni fa ci ha chiamato alle 21.30 invitandoci a non prendere la macchina, perché l'assicurazione era scaduta». E ancora: «È una persona che ha dato moltissimo; ha trascorso la sua vita in mezzo alle viti. Faceva parte di varie associazioni vinicole ed era stato fondatore della Cassa rurale artigiana di Vidor, ora banca della Marca, assieme al fratello Lorenzo con cui è sempre vissuto ed ha sempre lavorato». Una vecchia famiglia contadina i Tormena, che vivono tuttora, in dodici, nella stessa corte di via Roma a Colbertaldo. Marco continua: «Papà era sempre presente, preciso, un agricoltore vecchio ma moderno nella concezione. Sembrava davvero di parlare con un cinquantenne». Non solo. «Era appassionato di tutto: non capiva l'elettronica, ma ne coglieva l'utilità. Ad esempio, quando ha visto il primo drone, ha pensato che poteva essere utilissimo anche per i vigneti».

LE PASSIONI
Del Gazzettino è stato un affezionatissimo lettore per settant'anni. «Credo lo abbia comprato fino a tre giorni prima di morire. Ogni mattina prendeva l'auto, andava fino all'edicola di Moriago e tornava con il suo giornale. Poi faceva colazione, a base di pane, olio d'oliva e formaggio grana, mentre leggeva. La sera completava la lettura. Se ne è andato felice di ciò che ha fatto e insegnato, ma anche convinto che molto avrebbe avuto ancora da fare». I funerali di Italo saranno celebrati sabato alle 15 nella parrocchiale di Colbertaldo. Italo lascia la moglie Luciana, i figli Ivan e Marco, il fratello Lorenzo, le sorelle Iva e Bertilla, nuore e nipoti. E, con loro, i suoi amati vigneti.
 

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