Addio Mario, morto a 101 anni l'ultimo reduce della campagna di Russia

Giovedì 19 Maggio 2022 di Lucia Russo
Mario Zanin

RIESE PIO X - Se ne va l'ultimo reduce della campagna di Russia. Si è spento domenica sera, 15 maggio, a casa, Mario Zanin a 101 anni compiuti lo scorso 8 maggio. Per tutti era un po' il nonno di Riese ma lui, era molto di più. Aveva fatto la guerra ed era tra gli ultimi reduci del territorio, memoria storica e persona molto inserita nel tessuto sociale della comunità.

Mario ricordava bene la guerra. Era stato tra i soldati italiani sul fronte di Russia per combattere. Era stato imprigionato. Era anche riuscito a fuggire salvandosi la vita. Un impegno che portava avanti nell'associazione reduci di guerra ed ex combattenti portando allo stesso tempo un monito ai più giovani sperando che quello che aveva dovuto affrontare lui non si potesse più ripetere. E invece, Mario Zanin ha dovuto sentire nuovamente parlare di guerra con il conflitto in corso in Ucraina per mano proprio della Russia.

LA FESTA
L'8 maggio del 2021, in occasione dei festeggiamenti per i cent'anni di Zanin, tutto il paese era in festa seppur con i dovuti contenimenti legati alla pandemia in corso. A festeggiarlo erano stati gli amici, i famigliari, la Borgata Cendrole, i reduci, l'amministrazione comunale e anche la Confartigianato che lo aveva insignito con una targa per la sua lunga carriera come mugnaio. Un lavoro che lo appassionava al punto tale che a Riese era anche noto come Mario mugnaro. A ricordarlo, con parole tenere, la figlia Liliana Zanin: «Mio padre era addetto alla cucina e, alle volte, mi raccontava che era talmente spaventato che sbagliava gli ingredienti. Metteva zucchero al posto del sale. Ma quello era niente. Le bombe e quel suono terribile, gli era rimasto nel cervello oltre che nelle orecchie, tanto che non poteva sentire una porta sbattere. Era un rumore che lo atterriva ancora, nonostante fossero passati quasi ottant'anni dalla guerra di Russia». Liliana vaga con la memoria a ripescare i ricordi, gli aneddoti, che il papà le lasciava cadere, ogni tanto, soprattutto a tavola, tra un piatto e l'altro. «Non parlava quasi mai della guerra, ma mi diceva che le donne russe lo trattavano bene. Gli allungavano, ogni tanto, qualche patata, quello che riuscivano a trovare. E poi, mi diceva sempre che suo padre, quando era partito in guerra, gli aveva detto di portare ago e filo e un piumone. Quella coperta imbottita lo aveva salvato dal freddo».

IL SINDACO
«Con Mario perdiamo l'ultima memoria storia di un periodo fondamentale della storia non solo di Riese e del nostro territorio spiega il primo cittadino Matteo Guidolin Lui era il nostro ultimo testimone. Fino a qualche anno fa era sempre presente alle cerimonie che facevamo in occasione del 4 novembre e a quelle di commemorazione. E' sempre stato una persona gentile, un gentiluomo nell'aspetto ma soprattutto nei modi e nel modo di porsi con gli altri. Perdiamo una parte della nostra identità. Ci dispiace molto».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci