Gita in tandem sul Montello: si accascia e muore il campione paralimpico Carlo Durante

Domenica 24 Maggio 2020
Gita in tandem sul Montello: si accascia e muore il campione paralimpico Carlo Durante
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NERVESA - Malore fatale in bicicletta mentre pedalava in tandem con l'amico-accompagnatore. Questa mattina, domenica 24 maggio, alle 10.30 il notissimo campione paralimpico Carlo Durante, 73 anni  (ipovedente)  è stato colto da un malore mentre percoreva in tandem la strada panoramica del Montello, all'altezza del ristorante "Ai Pioppi" di via VIII Armata a Nervesa: si è improvvisamente accasciato a terra rimanendo esanime.

A nulla è valso il tempestivo intervento degli operatori del Suem 118, che hanno tentato di rianimarlo.

La malattia
Affetto da retinite pigmentosa, aveva perso la vista interrompendo  l'attività sportiva a 40 anni . Ma i compagni l'avevano spinto a riprendere  cimentandosi nella maratona e nei 10 mila metri piani.
Durante è stato un pioniere nel mondo dello sport non solo paralimpico .

La carriera
Nella sua  grande carriera di atleta Durante ha vinto tantissimo. Ecco in sintsi il suo palmares: primo nella la maratona alla paralimpiade  di Barcellona del 1992 a 46 anni. Sempre nella maratona è stato poi medaglia d'argento nelle paralimpiade 1996 di Atlanta e di bronzo nella paralimpiade estiva del 2000 a Sidney.
Poi ha vinto l'oro nella maratona ai Campionati del Mondo a Berlino nel 1994 (in 2h47'26) e i Campionati Europei di Maratona per Non Vedenti a Caen nel 1991,

Il ricordo di Zaia
“Con Carlo Durante se ne va una figura storica dello sport paralimpico. Non ha potuto vederle perché era affetto da cecità, ma ha vinto medaglie d’oro, d’argento e di bronzo in tutte le più grandi manifestazioni internazionali, a cominciare dalle Paralimpiadi di Barcellona 92, Atlanta 96 e Sidney 2000. Il primo pensiero, e il cordoglio, vanno alla moglie e alle figlie”. Così, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, piange la scomparsa, avvenuta oggi per un malore improvviso, di Carlo Durante, originario di Volpago del Montello e montebellunese di adozione che, a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, è stato un grandissimo interprete della maratona e delle gare di corsa di resistenza per atleti paralimpici. “Avesse compiuto oggi le gesta sportive di allora  sarebbe stato un personaggio famoso, come giustamente sono oggi atleti del calibro di Bebe Vio e Alex Zanardi, ma in quegli anni la grandezza dello sport paralimpico non era ancora stata riconosciuta come avrebbe meritato e come è adesso.

Rimarrà ugualmente indimenticabile – conclude Zaia – come quei 14 anni filati, dal 1990 al 2004 in cui è stato ininterrottamente campione italiano di tutte le distanze lunghe, dai 10.000 metri alla maratona”.


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Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 07:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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