Sub morto durante l'immersione, aperta un'inchiesta: amici e testimoni in Capitaneria

Domenica 11 Settembre 2022 di Valeria Lipparini
Giuseppe Viscuso

JESOLO - È stata aperta un'inchiesta sulla morte del sub trevigiano al largo di Cavallino Treporti. La Procura presso il Tribunale di Venezia vuole capire com'è successo l'incidente costato la vita al 66enne trevigiano Giuseppe Viscuso. Vuole appurare se ci sono state colpe, oppure errori. Se, in sostanza, ci sono responsabilità oggettive o soggettive. Oppure, se la morte del 66enne trevigiano è dipesa da una sfortunata fatalità o da un malore riconducibile a un infarto o a un'embolia. Per questo i militari della Guardia Costiera, per tutto il pomeriggio di ieri, 10 settembre, hanno raccolto le testimonianze dei subacquei che erano in acqua con Viscuso.

Cercando di ricostruire nel modo più oggettivo possibile le fasi della discesa in acqua.

I FATTI
Viscuso si è immerso, ieri mattina, a 10 miglia dalla costa di Cavallino-Treporti. Sub esperto, con brevetto preso negli anni 70, era arrivato in compagnia di una decina di appassionati del Sile Sub. Il gruppo aveva raggiunto il punto dell'immersione, con il fondale a circa 20 metri, con il gommone d'appoggio. Il tuffo, uno dopo l'altro. L'immersione era appena iniziata che Viscuso si è sentito male. L'istruttrice che era con lui si è accorta immediatamente che l'uomo era svenuto. Viscuso è stato recuperato e riportato in superficie. È risalito con la sua attrezzatura, bombole comprese. Ma, per agevolare la manovra di recupero nel gommone, le bombole gli sono state sganciate e sono state lasciate cadere nel fondale. Poi, il gommone è partito a tutta velocità per raggiungere la costa. Mentre i sommozzatori del Sile Sub chiedevano aiuto alla Guardia Costiera.

LE BOMBOLE
Ieri pomeriggio, inoltre, nel punto di costa dove si è verificata la tragedia è intervenuto anche il nucleo dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza. I sub dei pompieri si sono immersi nel punto per cercare di recuperare le bombole usate dal 66enne. Recuperarle permetterebbe di chiarire vari aspetti della vicenda, compresa anche la profondità di immersione grazie al computer in dotazione. Fino a ieri sera non sono state però trovate, tenendo conto che la visibilità sott'acqua ieri pomeriggio non era ottimale e la corrente sostenuta.
«È stata una tragedia. Abbiamo cercato di rianimarlo, ma è stato tutto inutile» ha detto un compagno di immersione del Sile Sub. Il caso ha voluto, infatti, che tra il gruppo di subacquei ci fosse anche un medico, uno dei primi ad intervenire per cercare di rianimare il compagno di immersione, che avrebbe praticato il massaggio cardiaco fino a quando il gommone non ha attraccato all'altezza della Piave Vecchia, ovvero nel pontile della Guardia Costiera di Jesolo e Cavallino dove ad attendere il sub c'era un'ambulanza della Croce Verde di Ca' Savio entrata in azione in tempi molto rapidi e con a bordo anche il medico rianimatore. A lungo e in più modi il personale sanitario ha cercato di rianimare il 66enne. Purtroppo però ogni tentativo si è dimostrato vano e al medico alla fine non è restato altro che constatare l'avvenuto decesso mentre la salma è stata ricomposta nella camera mortuaria del cimitero di Treporti. «Era il compagno ideale. Solare, sorridente, dalla battuta pronta. Un giocherellone. Non veniva sempre alle nostre uscite, ma aveva ripreso ad immergersi poco prima del Covid, forte di un brevetto preso più di trent'anni fa. Sapeva il fatto suo» racconta Bruno Cauduro, direttore dei corsi del Sile Sub, il club dove Viscuso si era iscritto nel 2019. «Una tragedia per noi e per la sua famiglia. Non riesco a crederci che non lo vedremo più» dice, mestamente, Cauduro.

Video

Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci