Un dolore banale, la scoperta della malattia, la morte che arriva in un mese: addio al cuore verde di Natalino Comin

Mercoledì 20 Aprile 2022 di Laura Bon
Natalino Comin
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MONTEBELLUNA - Un gigante buono. Innamorato dell'ambiente, idealista e sognatore, ma, nel contempo, instancabile nel perseguire i propri obiettivi. Così era Natalino Comin, 54 anni, morto lunedì, 19 aprile, notte all'ospedale di Montebelluna, per una gravissima forma tumorale diagnosticata meno di un mese fa.

La notizia della sua scomparsa ha lasciato attonita non solo la comunità di Montebelluna e dei centri del Montello, ma anche quella di Trevignano, dove abitava da alcuni anni e con la cui amministrazione stava collaborando. E l'amministrazione di Montebelluna in vista della terza giornata ecologica in programma per domenica prossima sta prevedendo un momento in suo ricordo.

LA PASSIONE
Comin, infatti, oltre a essere titolare dell'azienda Non solo giardini, era il presidente dell'associazione Fare natura onlus, che gestiva il Bioparco Noè, lo splendido polmone verde di via Gazie nel quale trovano casa piante e animali. La struttura era una sua creatura, nata ai tempi dell'amministrazione Puppato. Con l'associazione, però, Comin si stava prendendo a cuore l'ambiente a tutto tondo. In particolare, da anni stava mettendo in atto uno dei suoi tanti sogni: quello di piantare più alberi possibile perché potessero mangiare le polveri sottili. E, nell'ultimo anno, si stava dedicando soprattutto alla tradotta. Comin era diventato del resto punto di riferimento di molte iniziative di riforestazione e recupero ambientale. Lo scorso anno, ad esempio, era stato tra i promotori dell'operazione che aveva portato sei imprenditori a donare a Fare Natura Onlus un'area verde sulla Feltrina per farne una nursery delle piante mangiasmog. Tra le ultime missioni, le attività di educazione ambientale con i più piccoli durante la prima giornata ecologica a fine febbraio.

IL CORDOGLIO
«Oggi è un giorno molto triste -commenta il sindaco di Montebelluna Adalberto Bordin- La scomparsa di Natalino Comin suscita un grande vuoto e un enorme dispiacere. Qualche giorno fa avevo avuto modo di andarlo a trovare in ospedale assieme a Levis Martin, direttore del Consorzio Montello. In quell'occasione ancora una volta ha dato dimostrazione del suo grande carisma, il suo essere persona tenace, altruista e appassionata. Nutrivo la speranza che avrebbe recuperato e che presto sarebbe tornato a fare, con il suo entusiasmo, quello che amava: prendersi cura del nostro territorio. Purtroppo, non è stato così».

Struggente il ricordo dell'assessore all'ecologia Claudio Borgia, che guarda già avanti. «Oggi è il momento dei ricordi e delle lacrime, ma da domani bisogna rimboccarsi le maniche e continuare ad alimentare quel sogno chiamato Bio Parco Noè e quell'idea di sostenibilità, di ambiente e di amore per le piante che Natalino ha tracciato. Ognuno dovrà fare la sua parte. Solo così potremo ricordarlo con quel sorriso stampato sulle labbra, sempre pronto a far rialzare chi è caduto. E quando vedrò un Tricolore sventolare penserò a lui».

Al cordoglio si aggiunge anche Levis Martin, direttore del Consorzio del Bosco Montello e amico di Natalino Comin: «Non dovevi andartene così in fretta, avevamo ancora tante cose da fare assieme. Quelle già iniziate, come il grandissimo lavoro che stiamo portando avanti sulla Tradotta, e i tanti progetti che avevamo per migliorare il nostro territorio. Ieri abbiamo visto che sono spuntate le querce che avevi piantato in autunno. Le vedrai crescere da lassù, ciao».

E l'amministrazione di Trevignano aggiunge: «con Natalino avevamo intrapreso la strada verso la realizzazione di un bosco urbano di alberi autoctoni con proprietà mangiafumo, da nell'area verde della zona artigianale Turcata, a Falzè. Purtroppo Natalino non ha potuto vedere il boschetto realizzato... Ci auguriamo che lo potrà apprezzare quanto prima da lassù!». L'epigrafe che ne annuncia il funerale, in programma venerdì alle 15 in Duomo (giovedì alle 18 il rosario) ricorda del resto che il tuo spirito rivivrà in ogni quercia che hai piantato e in ogni fiore che hai accarezzato.

Natalino lascia la moglie Cinzia con Asia e la figlia Giulia, i fratelli Luca e Antonio. Soprattutto, però, una comunità cui ha dato moltissimo.
 

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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