Malore senza scampo in auto, trovato morto nel parcheggio: addio a Renato Tessari

Giovedì 30 Marzo 2023 di Laura Bon
Renato Tessari

MONTEBELLUNA - Era il pomeriggio di ieri, 29 marzo, quando, attorno alle 14,30, un passante ha dato l'allarme al 118 chiedendo soccorsi. Dentro a un'auto parcheggiata dietro l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di Montebelluna, c'era un uomo. Inerme. Quando sanitari e carabinieri sono intervenuti, però, per lui non c'era più nulla da fare. Se ne è andato così un montebellunese conosciutissimo e apprezzato: Renato Tessari. Avrebbe compiuto 72 anni il prossimo 21 giugno. A strapparlo alla vita un malore. Con lui, se ne va una persona molto nota in città, dove è stato per anni anima della Pro loco, ma soprattutto componente di quel gruppo dei Selese che nel 1990 ha dato vita al Palio del vecchio mercato.

E come tale lo ricorda, esprimendo il proprio cordoglio, anche l'ente palio.

LA VITA
Storico dipendente della Gallo Pubblicità, Tessari era in pensione da una decina d'anni, ma viene tuttora ricordato con affetto anche in quell'ambiente. Il suo regno, però, era Guarda, dove abitava in via Villette 2. «Renato è stato cofondatore del gruppo de "I selese" con Piero dea Terrazza, Lalo Zaffaina e tutti gli altri -ricorda Gino Bragagnolo, che della contrada di Guarda è stato capomastro - È stato anche ai vertici della Pro Loco tanti anni e ha promosso la Fiera degli uccelli. Quando sono stato capomastro, l'ho avuto al mio fianco nel far crescere la squadra che ha vinto il primo palio. Era un uomo intelligente e buono. Una bella persona». Poi aggiunge: «Proprio ieri (martedì, ndr), l'ho visto da Rino dei stech, dove andava ogni sera a fare una partita a carte. Mai avrei pensato che sarebbe stata l'ultima volta».

I RICORDI
E i ricordi affiorano... «Bravissimo a lavorare il legno, era un amante delle raganelle, che usavamo per far baccano al palio. Ha inoltre donato lui le due ampolle in rame che, acquistate dalla lattoneria Montagner, vengono utilizzate il giorno del mercatino». Anche Dino Bottin ha tanti ricordi. «Ci ha prestato dei carretti - dice - e uno lo ha anche donato. Tante cose sono nate con lui: dallo scudetto di Guarda alle scritte sulle strade. Una bellissima persona». «Sono morti i più bei personaggi che aveva Montebelluna, Renato Tessari e Giovanni Menegon. Renato era il mio amico più caro», dice Piero De Cesaro.
E dall'ambiente dove ha lavorato una vita: «Ho lavorato fianco a fianco con lui -dice un'ex collega- era un filosofo della vita. Mi ha insegnato tanto. Si alzava il mattino per sentire il canto degli uccelli. Aveva tante passioni: dalla costruzione di gabbie in legno alla lettura. Ma aveva anche imparato a produrre l'aceto». Renato Tessari lascia il figlio Marco. Soprattutto, però, lascia una comunità di cui è stato parte importante.

      

Ultimo aggiornamento: 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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