Morto a 75 anni Ivano Borsoi, l'imprenditore che amava lo sport: per anni vestì gli atleti

Lunedì 24 Gennaio 2022 di Mauro Ferraro - Michele Miriade
Ivano Borsoi con Salvatore Bettiol

TREVISO - Lutto nel mondo dello sport trevigiano e dell'atletica leggera. Ieri mattina è deceduto Ivano Borsoi, ex presidente del comitato provinciale Fidal, eletto il 24 maggio 1985, il primo a portare i campionati italiani di corsa campestre a Treviso, in Ghirada, nel 1996.

Era stato anche componente della Giunta del Coni provinciale, ai tempi della presidenza Boscolo. Dirigente di grandi vedute, a lui va dato anche merito dell'impegno verso gli atleti disabili a quei tempi non certamente alla ribalta. Ex imprenditore, Ivano Borsoi è morto a soli 75 anni ma da quando ne aveva 50 era costretto a trascorrere le sue giornate in sedia a rotelle causa un ictus che, nel settembre 1996, lo aveva costretto a cambiare vita e poi a chiudere la sua attività di imprenditore nel campo degli articoli sportivi.

IMPRENDITORE

Borsoi infatti aveva creato l'azienda Mila che aveva vestito migliaia di atleti, dalla pallacanetro all'atletica, dal calcio al ciclismo, alla pallavolo. Lascia la moglie Carla Quilotti, il figlio Massimo con la moglie Chiara e i nipoti Matteo e Andrea. La sua dinamicità e lo sguardo vivace, facevano capire cos'era per lui la vita e l'atletica leggera. Causa la sedia a rotelle, il suo impegno era gradualmente scemato ma la sua presenza in piazza dei Signori era quotidiana, visto che abitava nella vicina via Palestro. Da metà ottobre però si era notata la sua assenza nel salotto cittadino a causa un secondo ictus che non gli ha lasciato scampo. Dopo il ricovero al Ca' Foncello e al San Camillo, Ivano, che aveva perso l'uso della parola e non era più in grado di nutrirsi, era stato ricoverato alla Rsa Menegazzi a San Giuseppe dove ieri mattina alle 8 è spirato. Il funerale verrà celebrato in Duomo a Treviso nei prossimi giorni.

LA GRANDE PASSIONE

Ivano Borsoi era stato presidente del Comitato provinciale della Fidal per cinque anni, dal 1985 al 1990 e la sua gestione è passata alla storia per le tre edizioni (1986, 1988 e 1990) dei campionati italiani di corsa campestre disputate sui prati della Ghirada, allora Fondazione Benetton. Erano anni d'oro per l'atletica italiana e, grazie all'impegno organizzativo di Borsoi e alla disponibilità della famiglia Benetton, gli appassionati trevigiani ebbero l'opportunità di vedere all'opera da vicino atleti del calibro di Alberto Cova, Francesco Panetta e Gelindo Bordin, oltre alla giovane stella di casa, Salvatore Bettiol. In quegli anni era di casa a Treviso anche Primo Nebiolo che, dopo essere stato presidente della Fidal, divenne il numero uno dell'atletica mondiale. Dirigente di infinita passione e larghe vedute, Borsoi seppe precorrere i tempi: intuì che i grandi eventi potevano diventare un formidabile volano per l'atletica di base e ragionò sempre in quest'ottica (in quegli anni si ventilò addirittura l'ipotesi che la Ghirada potesse ospitare un Mondiale di cross). Non tutti, però, apprezzarono il suo attivismo: alcune società gli voltarono le spalle e, dopo la rassegna tricolore del 1990, Borsoi si dimise da presidente provinciale, concludendo il suo impegno dirigenziale nel mondo dell'atletica.
 

Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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