Incidente a Salgareda. Vasco Basso morto tra le lamiere mentre andava a prendere la figlia a basket, da poco era stato operato

Martedì 6 Giugno 2023 di Gianandrea Rorato
Vasco Basso morto tra le lamiere mentre andava a prendere la figlia a basket, da poco era stato operato per un problema cardiaco

GORGO AL MONTICANO (TREVISO) - Vasco Basso, camionista 49enne di Salgareda, stava andando a Motta di Livenza a prendere la figlia dopo una partita di basket quando è uscito di strada a Gorgo al Monticano, in via XI Febbraio, morendo intrappolato tra le lamiere dalla sua auto. Il giorno dopo la tragedia, in paese non si parla d’altro: all’arrivo dei soccorsi, per l’uomo non c’era già più nulla da fare. Basso stava guidando in direzione Malintrada per raggiungere la palestra dell’Isiss Scarpa di Motta di Livenza, dove si stava svolgendo la manifestazione sportiva. Per cause ancora in corso di accertamento (tra le ipotesi non si esclude il malore, ndr), l’uomo è uscito di strada ed è finito nel fossato. Dall’ospedale Ca’ Foncello di Treviso si è subito alzato in volo l’elicottero mentre da quello di Motta di Livenza è stata inviata un’ambulanza. In via XI Febbraio sono arrivati in contemporanea anche i vigili del fuoco. Al loro arrivo il 49enne aveva già perso conoscenza. Le operazioni per cercare di estrarlo dalle lamiere sono durate qualche minuto, rese difficoltose dall’inclinazione dell’auto e dalla profondità del fossato.

Una volta liberato, Vasco Basso è stato preso in cura dai sanitari che però, dopo i tentativi di rianimazione, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. 


IL RITRATTO
Basso era un volto conosciuto in paese. Di professione camionista, lascia oltre alla moglie Rossella, i due figli Matteo, classe 2004, volontario in alcune manifestazioni del paese, e Marta, classe 2008. Era il terzo di tre fratelli: Moreno vive in un’abitazione accanto alla sua, mentre la sorella Tuela è residente nel comune di San Stino di Livenza. Ed era anche il cugino della vicesindaca di Salgareda, Carmela Polinedrio: «Una notizia che ha amareggiato profondamente la comunità. Tra i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente è stato il fratello Moreno. Purtroppo non sappiamo ancora le cause del sinistro, la famiglia è in attesa. C’è da capire se si sia trattato di un errore alla guida o di un malore. Quello che posso dire è che di recente aveva avuto un problema di natura cardiaca per il quale aveva anche subito un intervento chirurgico. In questo periodo era in convalescenza, sarebbe tornato al lavoro a breve. L’ho incontrato qualche giorno fa mentre stava camminando, proprio per questo motivo. Mi diceva che stava meglio». 


IL RICORDO
«Vasco era molto conosciuto a Salgareda - commenta il sindaco Andrea Favaretto - Un nipote gioca nelle giovanili del Benetton rugby, ed è una famiglia assai nota. La figlia stava disputando una partita di pallacanestro a Motta di Livenza e Vasco stava andando a prenderla. Ma la ragazza è tornata con un’altra persona perché lui non era raggiungibile al telefono. Inutile dire che per la nostra comunità è una vera tragedia. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di profondo dolore». 


IL CORDOGLIO
«Siamo rattristati per quanto accaduto ma all’interno della palestra, in serata, non sapevamo nulla - afferma Gianni Granzotto, presidente del Basket Motta che aveva organizzato l’evento di domenica - Lo abbiamo saputo solo stamattina (ieri, nda). Abbiamo organizzato una tre giorni con diverse squadre e domenica è stata la giornata conclusiva. Siamo rimasti in palestra fino a tarda sera per riordinare ma non avevamo avuto notizie». Gli incidenti mortali sono una delle piaghe della Marca: 24 croci da inizio anno. Il fenomeno preoccupa le autorità. «L’elevata incidentalità è uno degli aspetti più negativi del territorio - ha sottolineato il colonnello Massimo Ribaudo, comandante provinciale dei carabinieri a margine della Festa dell’Arma a Treviso -. Bisogna continuare a potenziare i servizi di controllo del territorio e puntare anche sulle campagne di informazione perché, è inutile nasconderlo, gran parte di questi sinistri sono dovuti a condotte imprudenti e insicure e non certo alle condizioni delle strade». Dello stesso avviso anche il prefetto Angelo Sidoti: «La Marca è una provincia funestata dagli incidenti. Tutte le settimane purtroppo dobbiamo piangere dei caduti sulle strade. Ma non dobbiamo stancarci di insistere con le iniziative che vengono messe in campo da tutte le istituzioni e non stancarci di ripetere che bisogna guidare con prudenza. È l’unico modo per ribaltare la situazione». 

Ultimo aggiornamento: 07:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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