L'incidente, la morte dell'amico, la paralisi: Ivan se ne va dopo un inferno lungo 10 anni

Mercoledì 8 Giugno 2022 di Diana Tamantini
L'incidente, la morte dell'amico, la paralisi: Ivan se ne va dopo un inferno lungo 10 anni
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CASALE SUL SILE - Da dieci anni la sua vita era segnata a causa di un terribile incidente stradale. Ivan Gerotto, 41 anni, in sedia a rotelle dal 2012 proprio per le gravi lesioni riportate in quel sinistro, si è spento mercoledì 1 giugno per il dolore dei suoi cari.

Il giovane originario di Conscio aveva dovuto affrontare una dura battaglia, sospeso per mesi tra la vita e la morte. Poi, con grande fatica e forza di volontà è riuscito a riprendersi e a tornare a casa, ma la sua vita da quel giorno è radicalmente cambiata: troppe le conseguenze a livello fisico per riprendere una vita normale. Ivan ce l'ha messa tutta, ma alla fine si è dovuto arrendere. Un triste epilogo per la mamma Daniela, il fratello Flavio, i parenti e gli amici, che gli sono stati costantemente accanto, fino all'ultimo. L'addio avrà sabato 11 giugno: il corteo funebre partirà alle 9.10 dall'obitorio dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso, per arrivare al Santuario di Conscio, dove in seguito verrà celebrata la cerimonia funebre.

TRAGICA CARAMBOLA
La vita di Ivan è cambiata il 23 settembre del 2012. Gerotto, assieme agli amici Stefano Munarin, Massimiliano Frare e Moreno Vanin, era alla guida della sua Audi A3, di ritorno dal concerto Italia Loves Emilia, evento organizzato al Campovolo di Reggio Emilia per sostenere le popolazioni terremotate in quei giorni così difficili. Alle 5.45, ad est del casello di Grisignano di Zocco, sulla A4, la vettura è finita fuori strada: la vettura, stando alle dichiarazioni dei testimoni oculari, era improvvisamente sbandata a destra, piombando nel fossato dell'autostrada e ribaltandosi più volte, per poi fermarsi contro alcune protezioni. I vigili del fuoco si sono trovati davanti a un autentico disastro: nella terribile carambola morì sul colpo Munarin, 30 anni di Casier. Frare, originario della provincia di Pesaro, e Vanin, di Quinto, se la cavarono con lesioni guaribili in qualche settimana. Per Gerotto le conseguenze furono gravissime: da quel giorno è iniziato il suo calvario. Da allora non è mai stato più lo stesso.
 

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