Incidente in scooter, Stefano è morto carbonizzato sulla Romea: il suo corpo riconosciuto da un collega

Venerdì 10 Luglio 2020 di Serena De Salvador
Stefano Bazzoli

CASIER - Lavorava in un'azienda di Casier il 56enne Stefano Bazzoli, morto ieri, venerdì 10 luglio, in un tremendo schianto lungo la Romea in territorio padovano. Proprio a uno dei compagni di lavoro è toccato lo straziante compito di portare a termine il riconoscimento della salma. La notizia è giunta nella Marca nel pomeriggio di ieri, dopo che del dramma sono stati informati la moglie Ombretta Zironi, gli altri parenti e i vertici della Aurora Trattamenti Chimici S.r.l. La scomparsa del ferrarese è poi stata appresa anche dal primo cittadino di Casier, Renzo Carraretto, che oggi farà visita all'azienda.

IL LAVORO
Il 56enne da diversi anni era entrato a far parte della ditta che oggi ha sede operativa in via Giovanni Verga al civico 16, nella zona industriale a sud di Dosson. Ne era divenuto socio e nell'impresa che si occupa di trattamenti chimici su acque e oli combustibili operava come chimico. Conosciuto come un lavoratore esemplare e ligio alle proprie mansioni, è rimasto fedele al suo impiego a Casier nonostante i quasi duecento chilometri di distanza tra la sede e la sua abitazione a Fiscaglia, nel Ferrarese. Un tragitto lungo e impegnativo, che Bazzoli però aveva scelto di intraprendere ogni giorno. «Nonostante la grande distanza tornava a casa tutte le sere, perché non voleva restare lontano da me e non ha mai preso in considerazione l'ipotesi di trasferirsi in pianta stabile a Treviso» ha raccontato la moglie Ombretta in lacrime nell'abitazione di via Biagio Rossetti che la coppia condivideva da quindici anni.

Era proprio lì, all'Aurora S.r.l., che Stefano si stava recando ieri mattina a bordo del suo scooterone Piaggio. Era partito presto da casa e aveva deciso di percorrere la Romea risalendo il Polesine e poi la Saccisica. Alle 8.15 era già a metà strada quando, nel territorio padovano di Codevigo, si è trovato davanti la Citroen C3 che invadendo la corsia opposta lo ha centrato e sbalzato nella canaletta a lato strada. Un attimo dopo dallo scooter sono divampate le fiamme che non gli hanno lasciato scampo. Inutili i tanti e lunghi tentativi di contattarlo da parte dei colleghi che, non vedendolo arrivare e sapendo che lo aspettavano alcuni appuntamenti importanti, avevano provato insistentemente a cercarlo al cellulare. Riuscire a identificare la salma è stata un'operazione lunga e dolorosa per la polizia stradale incaricata dei rilievi. Si è reso necessario un riconoscimento da parte di qualcuno che lo conoscesse e l'amaro compito è stato assunto proprio da uno dei colleghi della Aurora. Con la conferma, la tragedia ha travolto l'azienda e prima ancora familiari e amici della vittima.

IL RITRATTO
«Era un uomo buono, il mio angelo - lo ha ricordato tra le lacrime Ombretta, sua compagna amatissima che dal 2005 era diventata sua moglie-. Una persona meravigliosa, fantastica. un grande lavoratore ma anche un uomo di cultura. La nostra è stata una vera e propria storia d'amore: faceva di tutto per me, per accontentarmi. Amava moltissimo andare ai concerti e soprattutto i viaggi che facevamo insieme». A testimoniarlo sono le moltissime fotografie sparse per la casa, in particolare scattate durante una trasferta in Giappone. «Ugualmente amava il suo lavoro, a cui si dedicava con passione in una piccola realtà con tanti dipendenti giovani che in queste ore ci stanno facendo sentire forte la loro vicinanza aggiunge la donna. Di Stefano si può solo dire che era una persona dolce, intelligente, per bene. E mi mancherà tanto». Bazzoli inoltre è sempre stato sensibile alla salute, tanto da essere uno storico donatore di sangue della'Avis e socio dell'Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro).
 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci