Lacrime per la piccola Emma, morta in culla a 17 giorni

Martedì 4 Maggio 2021 di Mauro Favaro
Lacrime per la piccola Emma, morta in culla a 17 giorni

SPRESIANO (TREVISO) - Addio alla piccola Emma Grespan.

Ieri pomeriggio Spresiano si è fermata per dare l'ultimo saluto alla bambina di appena 17 giorni mancata improvvisamente in culla lo scorso 26 aprile. Il funerale è stato celebrato nella chiesa di Lovadina, frazione dove abita la famiglia. Tutti hanno voluto stringersi attorno a mamma Alice e papà Francesco, pur nel rispetto delle misure di prevenzione contro la diffusione del coronavirus. Come nei giorni immediatamente successivi alla tragedia, la famiglia è rimasta chiusa nel suo composto dolore. E così risuonano ancora più forti le parole che Alice e Francesco hanno scelto di far idealmente dire proprio alla loro piccola Emma: «Non piangete, mamma e papà si legge sull'epigrafe le lacrime vi impedirebbero di vedere le stelle. Ora sono in Cielo e brillerò per voi».


IL DRAMMA
Il dramma aveva iniziato a prendere forma all'alba del 26 aprile nella casa della famiglia Grespan a Lovadina, poco distante dalla zona dove sorge la nuova scuola elementare. Francesco e Alice, lui operaio di 28 anni e lei commessa di 26, si erano subito accorti che c'era qualcosa che non andava. La bambina non rispondeva come al solito. E' immediatamente scattata la chiamata per attivare i soccorsi. Sul posto è arrivato anche l'elisoccorso del Suem118 di Treviso. I medici e il personale sanitario hanno fatto tutto il possibile per provare a rianimare la neonata attraverso le manovre salva-vita. Il volo disperato verso il pronto soccorso dell'ospedale di Treviso, però, non è bastato. Il cuoricino di Emma si è fermato poche ore dopo.


LA SINDROME
In questi casi si parla di sindrome della morte in culla (Sids, l'acronimo in inglese per Sudden infant death syndrome) che può colpire i bambinipoco dopo la nascita fino a un anno di vita. La medicina non è ancora in grado di dare troppe altre spiegazioni a riguardo. Si tratta di una sindrome che non corrisponde a una patologia specifica. Di fatto emerge per esclusione. Emma era venuta al mondo solo 17 giorni prima. Tutto sembrava andare per il meglio. Nessuno pensava che quel momento di festa potesse trasformarsi in una tragedia. Ieri è stato il giorno più difficile: quello dell'ultimo saluto. La sua luce, però, non si spegnerà mai.

Ultimo aggiornamento: 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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