Incidente sulla Castellana, morta la studentessa Clara. L'investitore di 52 anni: «Quella macchina era ferma in strada, non ho potuto evitarla»

Martedì 21 Febbraio 2023 di Valeria Lipparini
Incidente sulla Castellana, morta la studentessa Clara, parla l'investitore

VEDELAGO (TREVISO) - «Quella macchina era ferma, in strada. L'ho vista all'improvviso davanti a me e non sono riuscito ad evitarla» sono le parole che Massimo Conte ha detto al papà Mario, al telefono, ieri mattina, 20 febbraio, dal letto di ospedale dove è tutt'ora ricoverato. Deve essere operato al braccio per le fratture riportate nello schianto che è costato la vita a Clara Ammann. Massimo vive con i genitori in una casa a due passi dal centro di Vedelago. La mamma ieri è stata in ospedale nella speranza di vederlo. «Le misure restrittive per il Covid sono rigide e le infermiere non ci hanno permesso di entrare in reparto - ha detto la donna che era insieme ad un'altra figlia - lo sentiremo per telefono». È visibilmente preoccupata e la figlia la accompagna dentro casa.

Ai genitori Massimo ha detto che è devastato per l'incidente della notte scorsa.

L'investitore dovrà essere operato

L'uomo, 52 anni, era a bordo di una Nissan Qashquai e stava percorrendo la regionale 53 Castellana in direzione Castelfranco-Vedelago. «Nostro figlio non può tornare a casa finchè non sarà stato operato. Poi, quando si sarà rimesso, ci sarà il tempo di capire quello che è successo» dice il padre con gentilezza. Ma risoluto. Perchè quelle poche parole bastano a chiudere il discorso. Non si parla dell'incidente. Almeno, finchè loro non avranno saputo dalla viva voce del figlio cosa è successo. La tragedia conosce due tempi, per loro. Uno è quello che riguarda la guarigione di Massimo. L'altro, invece, attiene all'incidente, alla ricostruzione di quanto successo la notte tra domenica e lunedì. E alle conseguenze.
Massimo è molto conosciuto in paese perchè, per tanti anni, ha gestito due bar, uno proprio a Vedelago e un altro a Castelfranco. Attività faticose che aveva ceduto un po' di tempo fa e adesso lavora in una cooperativa che gestisce una lavanderia industriale. «Non possiamo credere che si sia distratto, di solito è molto attento e quando guida non è spericolato. Non sappiamo cosa possa essere successo, questo compito spetta ai carabinieri» dicono nel bar del paese. Tutti sanno del tamponamento mortale. Ma nessuno ha telefonato alla famiglia. «Aspettiamo un attimo e diamo il tempo a tutti loro di mettere a fuoco quel terribile incidente. Siamo vicini alla famiglia della vittima, ma anche al nostro amico. Sarà difficile anche per lui».

L'educazione stradale

La Castellana, all'inizio di Vedelago, ha registrato un altro incidente mortale nel 2009: Omar Artuso, 24 anni e la fidanzata Chiara Filippin, 23, entrambi residenti a San Zenone erano in sella a una moto quando una Ford Focus, uscendo da via del Lavoro, si era immessa nella Castellana. L'urto era stato inevitabile ed entrambi i giovani avevano perso la vita. Il papà di Chiara per tanto tempo ha fatto educazione stradale a scuola. Sistemava fuori dagli istituti una moto distrutta, a ricordare a tutti i giovanissimi e futuri avventori della strada che bisogna rispettare i limiti, bisogna essere prudenti e molto attenti. «In strada la precauzione non è mai abbastanza» ha ripetuto mille volte. Porta ancora le ferite di quella serata in cui sua figlia è morta. Ferite che i tre amici di Clara non cancelleranno mai. Così come la sua famiglia che ieri è arrivata in treno da Roma per uno straziante riconoscimento. 

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Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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