Morta la dottoressa Luciana Ronchi, prima chimica del Ca' Foncello di Treviso originaria del veneziano

Martedì 25 Ottobre 2022 di Brando Fioravanzi
Luciana Ronchi, morta la prima chimica del Ca' Foncello

TREVISO - È mancata pochi giorni fa all'età di 97 anni, la dottoressa Luciana Ronchi, la prima chimica a lavorare nella sanità trevigiana. A portarla via alla vita una crisi respiratoria come postumo della seconda positività al Covid contratto lo scorso mese di luglio.

Sempre molto lucida, nonostante una piccola emorragia cerebrale subita nel novembre 2021 che le avesse tolto l'uso della parola, Luciana si è spenta attorniata dall'affetto dei suoi cari.

Chi era Luciana Ronchi

Originaria di Palazzetto di San Donà di Piave, dove il bisnonno (pioniere nella bonifica di terreni malarici) lavorava nella tenuta dei conti Alverà di Venezia, si era poi trasferita proprio a Venezia per scappare alla guerra e per diplomarsi al liceo scientifico. Successivamente, si era laureata in Chimica all'Università degli Studi di Padova nel 1950 e, dopo un breve periodo di attività presso una vetreria di Murano e al Petrolchimico di Porto Marghera, era poi entrata in qualità di chimica prima all'ospedale San Leonardo in centro a Treviso e poi al nuovo ospedale Ca' Foncello dove ha a lungo lavorato sotto la guida del primario dottor Menenio Bortolozzi occupandosi di analisi di laboratorio fino al raggiungimento, a malincuore, della pensione anticipata nel 1970. Un ruolo importante che all'epoca la portò ad essere la sola seconda chimica impegnata in quel tipo di professione in tutta Italia, per di più in un periodo nel quale le donne erano spesso costrette a rinunciare a coltivare le proprie ambizioni a favore della famiglia. Sposata con il dottor Giuseppe Sirena, Primario del reparto di Malattie Infettive al Ca' Foncello, dal quale si è poi separata, è sempre stata molto impegnata, coltivando interessi anche molto diversi tra cui l'allestimento di presepi nei quali utilizzava il DAS per plasmare le statuine fatte a mano. Una passione che le fece anche vincere un premio consegnatole dall'allora Patriarca di Venezia Albino Luciani.

Le feste

Ulteriore sua passione era poi quella di partecipare in prima persona ai mercatini di Natale grazie alla sua abilità nel punto e croce che metteva a disposizione della parrocchia del Duomo e della San Vincenzo. «Mia madre è sempre stata una persona tenace, orgogliosa, precisa e distinta, ma anche schiva ed umile nei modi la ricorda commossa la figlia Luisa. Grande amante della montagna, era un punto fermo per tutti i suoi nipoti. Negli ultimi cinque anni, viste le sue condizioni di salute e l'età avanzata, ha vissuto alla Casa Albergo Salce di Treviso dove è stata circondata dall'affetto premuroso di tutto il personale sanitario che voglio ringraziare di cuore per esserle stato accanto». La dottoressa Ronchi lascia la figlia Luisa Sirena con il marito Alessandro, i nipoti Giovanni e Francesco, insieme ai fratelli, ai nipoti e tanti amici. Il funerale si è tenuto giovedì scorso a Santa Maria Maddalena. Per l'occasione la famiglia non ha chiesto fiori, ma le offerte raccolte durante il rito funebre saranno ora devolute al gruppo parrocchiale della San Vincenzo.
 

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