Muore di coronavirus il primo medico di famiglia veneto: è Samar Sinjab esercitava a Mira

Giovedì 9 Aprile 2020
La dottoressa Samir Sinjabi
6

TREVISO - VENEZIA - Prima vittima tra i medici di famiglia in Veneto. Ed è allarme per i casi postitivi: la scorsa settimana nella sola Padova 16 medici di base sono risultati positivi al coronavirus.
La prima vittima è morta stamani alle 8,30 nel reparto di terapia intensiva di Treviso dove era ricoverata da diverse settimane. Si tratta della dottoressa Samar Sinjab, 62 anni, esercitava a Mira e nonostante avesse importanti fattori di rischio ha continuato ad assistere i suoi pazienti con dedizione fino ai primi giorni di marzo. Era tra l'altro madre di un medico che in questi giorni di emergenza fa la guardia in ospedale.

Coronavirus, 100 medici morti in Italia. Anelli: «Noi, lasciati soli a combattere a mani nude»

Esposto dei medici Aanao ai Nas: «Oltre 500 sanitari contagiati, fragile la gestione della sanità veneta»

Ne dà notizia il segretario regionale veneto della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Domenico Crisarà, che evidenzia come si tratti della vittima numero 100, a livello nazionale, tra i medici in questa lotta al Coronavirus. «È evidente - scrive - che questa morte, le altre situazioni gravi e le contaminazioni dei Medici di medicina generale, è prima di tutto il risultato della scarsa attenzione che numerose aziende sanitarie, tra cui la Alss veneziana primeggia insieme a Vicenza e Verona, hanno dedicato ai medici di famiglia e di continuità assistenziale».

Primo medico morto in Trentino, una dottoressa di 57 anni contagiata da un paziente

Per Crisarà «forniture assolutamente inesistenti di dispositivi di protezione, nessuna prevenzione, se non in queste ultime settimane, attraverso l'esecuzione di tamponi con tempi di refertazione che superano spesso i dieci giorni e che non vengono ripetuti con nonostante il contatto continuo con i pazienti, hanno portato a questa giornata di lutto». Quando l'emergenza sarà finita, conclude, la Fimmg «chiederà conto di tutte le condotte omissive di chi sta comodamente seduto a metri di distanza dalle persone dietro una scrivania con una mascherina ad alta protezione facendosi ripetere tamponi di fatto inutili». 

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci