Lo skate park è un ritrovo per sbandati: bici rotte e vetri per terra

Domenica 23 Giugno 2019
Montebelluna. Lo skate park è un ritrovo per sbandati: bici rotte e vetri per terra
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MONTEBELLUNA - Dalle bici rotte e abbandonate ai vetri per terra, dai ragazzi che bivaccano e dormono all'interno a quelli che si avventurano sul tetto del Palamazzalovo per realizzare graffiti e sfidare il pericolo. Oltre che le autorità. Tale è la situazione dell'area, esterna al Palamazzalovo, in cui si trova lo skate park. Una realtà che, secondo Gianfranco Bonoldi, titolare di Liberamente, che gestisce il Palamazzalovo dal 2015, è ormai improponibile per quanto riguarda la gestione. O meglio la non gestione. Proprio per tale ragione, Bonoldi ha scritto al sindaco chiedendogli di smantellare il servizio, chiudendo tutto. «Gestisco il Palamazzalovo dal 2015 -spiega- e dopo tale data ci siamo accordati con un'associazione che avrebbe dovuto seguire l'area: lo Speed park  sketeboarding. Purtroppo però non sono mai riusciti a tenere sotto controllo il tutto. Solo in parte, però, ne attribuisco la colpa al loro disinteresse. Molto dipende dal fatto che è una zona nascosta, al buio, frequentata da personaggi di tutti i generi. Evidentemente non è controllabile».
I PROBLEMI
E i problemi si moltiplicano: «Lasciano in disordine, sporcano, hanno rotto vetri, srotolano gli idranti, fumano di tutto, si arrampicano sui tetti più bassi del palazzetto per realizzare graffiti. I lucchetti sono stati rotti e vi arrivano personaggi sempre nuovi, che dormono, in qualche caso. Insomma, un ritrovo di gente balorda. Non mi riferisco ai ragazzi che usano le strutture, i quali non hanno alcuna colpa di ciò che accade, ma a tutti gli altri. Abbiamo provato a tamponare e sensibilizzare, fatto un incontro con il comandante dei vigili, ma non c'è nulla da fare. Bisogna chiudere, altro sistema non c'è per evitare che sorgano problemi. Del fatto che sporchino mi preoccupo fino a un certo punto: faccio pulire, anche se non toccherebbe a me. Ciò che mi ha indotto a scrivere al sindaco è invece il fatto che i ragazzi si arrampichino ad altezze di 15 metri correndo seri rischi. Per colpa loro, rischio di passare i guai io per un'attività che è stata data in gestione solamente per un gesto di disponibilità».
LE VERIFICHE
E l'amministrazione come intende muoversi? «Non c'è stata coerenza nella gestione dello spazio -dice il sindaco Favero- ed è chiaro che secondo Liberamente l'associazione cui era stato affidato ha fallito. Valuteremo comunque il da farsi, ma non si tratta del primo appello che ricevo».
Laura Bon
Ultimo aggiornamento: 12:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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