«Pagate il conto della cena»: titolare massacrato a calci e pugni da 20 minorenni

Venerdì 7 Maggio 2021 di Vera Manolli
«Pagate il conto della ceba»: titolare massacrato a calci e pugni da 20 minorenni
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MONTEBELLUNA - Non volevano pagare i pochi euro della cena al fast food e per questo hanno massacrato con calci e pugni il titolare del Kebab On Fire di piazza Monnet. Una brutale aggressione che risale a martedì sera, 4 maggio, costata un sopracciglio rotto e varie botte alle costole al 23enne pakistano Mushtaq Sajawal. In tre, tutti minorenni, erano entrati nel locale e dopo aver ordinato hanno ben pensato di andare via senza pagare.

Ma Mushtaq li aveva seguiti all'esterno, dove c'erano gli altri amici dei ragazzini, pretendo i soldi. Ne è nato un pestaggio in piena regola. E le ferite sul volto del titolare sono ancora evidenti. Portato all'ospedale, ne è uscito con una prognosi di una decina di giorni e ora sulla vicenda indagano i carabinieri di Montebelluna.

L'AGGRESSIONE
Da soli tre mesi Sajawal ha rilevato il locale di piazza Monnet. Tramite un amico aveva saputo che il proprietario cedeva l'attività, così ha deciso di lanciarsi. Il suo sogno è quello di aprire una catena di fast food e di far arrivare in Italia mamma, papà, i tre fratelli e la sorellina. «Fino a poco tempo fa lavoravo in una fabbrica di Oderzo e vivevo a Gorgo al Monticano spiega il 23enne arrivato da solo in Italia quattro anni fa e da poco trasferitosi a Montebelluna. Martedì sera mancavano una ventina di minuti alla chiusura quando si sono presentati i ragazzini per ordinare. Avevo iniziato a fare le pulizie, mentre dietro al banco c'era il mio dipendente che stava servendo i clienti». Dopo aver ordinato e preso il cibo da portare via i tre si erano precipitati fuori senza però saldare il conto. «Li ho seguiti ma quando sono uscito mi sono trovato davanti una ventina di adolescenti racconta Sajawal. In un attimo me li sono ritrovati tutti addosso». Il giovane titolare e il dipendete sono stati aggrediti con calci, pugni e persino una sedia scaraventata addosso al 23enne e che ha danneggiato l'ingresso del locale. Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di colpi, insulti e ancora colpi, tantissimi per i due che si sono visti accerchiati. «Arrivavano da ogni parte della piazza. Il mio collega è riuscito a parare qualche colpo ma io ero disteso per terra: sanguinavo, ero paralizzato, non riuscivo a muovermi. Era impossibile difendersi: erano in tanti, si sono accaniti contro di me solo perché avevo chiesto che mi pagassero quello che avevano ordinato».

LA FUGA
Tutto è durato pochi minuti, bastati per spedire all'ospedale il 23enne che ha riportato un taglio appena sopra l'occhio destro e delle contusioni al torace. Per il dipendente invece solo qualche livido sul volto e a una spalla. «Quando siamo riusciti a liberarci abbiamo chiamato i carabinieri» sostiene Sajawal. In piazza Monnet si è precipitata una pattuglia, ma una volta arrivati sul posto i teppisti avevano già fatto in tempo a scappare. «Sono ancora sotto choc e soprattutto non mi sono ripreso fisicamente conclude il titolare spero di rimettermi presto per tornare a lavorare. Non immaginavo potesse succedere una cosa del genere, io continuerò a lavorare nel mio locale perché ci credo e ho fiducia nel lavoro dei carabinieri. E poi il giorno seguente ho ricevuto le scuse di alcuni parenti dei ragazzi, ho apprezzato il gesto».

Ultimo aggiornamento: 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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