Ha aperto la porta della sua cameretta e ha visto che gli altri componenti del nucleo familiare, mamma, fratellino e sorella, erano in stato confusionale e stavano accusando strani malesseri. Senza pensarci troppo ha spalancato le finestre e la porta di casa facendo uscire tutti, uno a uno, dall’appartamento fino al pianerottolo. Poi ha chiamato il 118 facendo scattare i soccorsi. Così ieri sera verso le 18 una studentessa marocchina di 21 anni è diventata eroina quasi per caso. Con la sua presenza di spirito e la sua consapevolezza ha salvato se stessa e la sua famiglia dalle terribili conseguenze di una fuga di monossido che avrebbe potuto compiere una strage. È successo tutto a Montebelluna in una palazzina Ater all’angolo fra via Malipiero e via Benedetto Marcello, sulla quale si affaccia l’ingresso dell’edificio. I marocchini, a eccezione del capofamiglia, via per lavoro, erano riuniti in casa quando c’è stata la perdita, causata probabilmente dal malfunzionamento della caldaia a gas. La studentessa si trovava in camera con la porta chiusa, anche questo un dettaglio di non poco conto nel felice epilogo della vicenda.
Appena ha aperto la porta per uscire, si è trovata però di fronte mamma, 49 anni, fratellino di 7 e sorella di 10 già alle prese con i sintomi di un’intossicazione che secondo dopo secondo stava diventando sempre più acuta. Fortunatamente l’esposizione al “killer silenzioso”, questo gas inodore che pervade gli ambienti senza essere minimamente intercettato, è stata breve. Se la studentessa fosse uscita dalla sua stanza pochi minuti più tardi la situazione sarebbe già potuta essere irreversibile. Dopo la chiamata sul posto si sono precipitati gli operatori del Suem, i carabinieri della locale stazione e i vigili del fuoco per le verifiche tecniche di rito. La famigliola è stata portata d’urgenza all’ospedale con codice di media gravità, ma per fortuna, strappati all’effetto stordente del gas, tutti si sono ripresi senza bisogno di cure particolari o di camere iperbariche. Ora verranno effettuate indagini più approfondite sulla caldaia e soiprattutto sul suo grado di manutenzione: ci sono pochi dubbi che la fuga di gas possa essere dipesa da altro.
Il monossido ogni anno uccide anche in Italia centinaia di persone. L’ultimo caso, e forse il più eclatante, riguarda il noto scrittore Massimo Valerio Manfredi, suo malgrado vittima di una fuga di gas nella sua abitazione romana: dopo giorni di terapia intensiva è uscito ufficialmente dal coma farmacologico. Ma il monossido, fuoriuscito da un appartamento accanto al suo, era riuscito quasi a uccidere lui e la sua compagna.
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