Jui, il fiorista indiano diventato famoso in patria grazie ai video di Zaia

Domenica 5 Luglio 2020
Jui Biplab Debnath il fiorista indiano diventato famoso con i video di zaia
MONTEBELLUNA
In tempo di lockdown, non solo è riuscito a mettersi al servizio degli altri, aiutando per settimane vari anziani di Montebelluna pressoché quotidianamente, ma ha anche creato uno splendido ponte fra l'Italia e l'India, dando una mano al paese da cui proviene ad affrontare nel modo migliore la pandemia. È la bella storia, emozionante come lo sono le fiabe a lieto fine, di Jui Biplab Debnath, più semplicemente Jui, fiorista, o meglio artista indiano che la pandemia e il buon cuore hanno reso famoso nel suo paese d'origine, nonostante da anni abiti a migliaia di chilometri di distanza, cioè a Montebelluna.
Da quando è cominciato il lockdown, infatti, Jui, titolare dell'omonima fioreria di corso Mazzini, si è messo davvero al servizio del prossimo. «Sono rimasto a casa dall'11 marzo - racconta - e, dato che sono abituato a lavorare sempre, già il 12 ero stanco e cominciavo perfino a litigare con mia moglie. Così, ho cominciato a rendermi utile agli anziani della zona, aiutandoli con la spesa». E sulla pagina Facebook della sua fioreria, si trova appunto il video con il quale, in italiano, offre il proprio aiuto a chiunque ne abbia bisogno. Ma non è tale aspetto, pur meritorio, che lo ha fatto conoscere al mondo. E soprattutto a Calcutta. Si tratta piuttosto di un altro. 

L'INIZIATIVA
«Quasi ogni giorno - spiega Jui - da marzo in poi ho registrato un video e lo ho postato nella mia pagina Facebook personale per spiegare alla gente di Calcutta e non solo come comportarsi e come cercare di evitare i contagi, senza fare errori». In tutto, Jui ha accumulato una ventina di video, rigorosamente nella sua lingua madre. «In pratica - spiega - ho ascoltato ciò che da noi diceva Luca Zaia e cercato di trasmetterlo ai miei connazionali, per aiutarli ad affrontare questo momento». E si tratta di video che sono volati da Calcutta a New York, dove abita un fratello di Jui. «A un certo punto, poi, una giornalista di Calcutta li ha visti e ne ha fatto un articolo su un quotidiano nazionale». A quanto pare, così, Jui è diventato famoso. «Mia mamma - racconta - mi dice che vari giornalisti l'hanno contattata per avere mie notizie». 

IL RICONOSCIMENTO
Non solo, le autorità del suo paese vorrebbero premiarlo con una targa quando ritornerà a casa, forse nel mese di dicembre, pandemia permettendo. Intanto, con la complicità di una delle sue clienti, Carla De Col, nella bella storia è stato coinvolto anche il sindaco Marzio Favero e sarebbe in corso di preparazione un video da inviare a Calcutta accompagnato da un messaggio del primo cittadino montebellunese. Un modo per rendere due realtà geograficamente lontane più vicine e far conoscere la città da cui proviene l'angelo dei fiori. Tutto, grazie al grande cuore di Jui. «Non si pensi che sia una persona desiderosa di mettersi in mostra -spiega Carla De Col- Jui è un bravo ragazzo, umile e riservato».

L'INCONTRO
A guidare il suo operato in particolare un messaggio: quello di Madre Teresa di Calcutta, che Jui ha conosciuto da ragazzino e della quale custodisce una foto sotto il bancone del negozio, dato che le è molto devoto. «Ogni mattina -racconta- le rivolgo una preghiera prima di iniziare a lavorare». E mettere in pratica, sul campo, i suoi insegnamenti. Di persona o grazie alla rete.
 
Ultimo aggiornamento: 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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