Montebelluna. Dopo 73 anni chiude il negozio Boschin: «Una scelta dolorosa»

Venerdì 2 Settembre 2022 di L.Bon
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MONTEBELLUNA - Dopo 73 anni chiude il negozio Boschin di via Tripoli.

Le serrande saranno abbassate definitivamente fra tre mesi, dopo un periodo di svendita, ma già ieri gli storici titolari dell'attività hanno informato, via social, i loro clienti di una scelta dolorosa ma ponderata. Che, comunque, si porta via un pezzo di storia di Montebelluna. Il negozio di biancheria, che aveva mantenuto anche nei minimi particolari l'aspetto delle origini, ha infatti occupato, per tre quarti di secolo, la stessa sede, accogliendo una clientela fidelizzata fatta di persone che apprezzavano non solo la qualità della merce, ma anche la finezza ed eleganza nei modi dei titolari. Del resto, l'attività è sempre stata caratterizzata da una gestione familiare.


IL MESSAGGIO
«Gentili clienti -ha scritto la famiglia Boschin- a malincuore, dopo 73 anni di appassionato lavoro, dobbiamo informarvi che il Negozio Boschin chiude per cessata attività. Ci troverete dal 6 settembre al 6 dicembre con tutti i nostri articoli scontati a metà prezzo. Vi aspettiamo!». E Luigi Boschin, nel raccontare la scelta di famiglia, è molto pacato. «Abbiamo assunto questa decisione di comune accordo per tanti motivi -racconta- in particolare, ormai lavoravamo per pagare le spese, che diventavano sempre più elevate. Ovviamente il dispiacere c'è, ma nel contempo siamo sereni, anche se ci spiace lasciare la nostra clientela». Una clientela fatta di gente legata alla famiglia. «Arrivano da Montebelluna, Treviso, Bassano -continua il titolare- Molti entrano anche solo per salutarci». Ed è lo stesso Luigi a raccontare la storia di un'attività. Che è, nel contempo, la storia di una famiglia.


LA STORIA
«Il negozio era stato aperto 73 anni fa nella stessa sede da nonno Luigi con nonna Pierina -dice- Poi, l'attività è proseguita con mio papà Giuseppe e con lo zio Giovanni. E, in un terzo momento, con me e mia sorella Maria Chiara. Ma anche gli altri fratelli, che pure hanno assunto strade diverse, un piede in negozio lo hanno messo». E Giuseppe, pur in pensione, non si è mai staccato dalla sua creatura. «Abbiamo fatto la scelta di non cambiare identità e fisionomia, rimanendo immutati negli anni». Dal 6 dicembre, per Luigi, Maria Chiara e Giuseppe, un'altra vita. Per la città, tanti ricordi del passato vengono chiusi in un cassetto. E tutti hanno accusato il colpo. «Un negozio storico con personale preparato, gentile e molto cordiale -è uno dei tanti messaggi- Dispiace a tutta la comunità perché si tratta di una grossa perdita di valore, di competenza, di educazione e umanità. Vi ringrazio di cuore». Il grazie di una città.

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