MONTEBELLUNA - Banchetto in cimitero: è un'usanza Rom. Per i montebellunesi che nel cimitero cittadino si recano per pregare sulla tomba di una persona cara, l'immagine ha dell'assurdo.
ASSALTO ALL'OBITORIO
Un caso noto. Come nota era, per il gruppo Rom, l'importanza del defunto. Si ricorderanno infatti gli assembramenti che si erano verificati nell'obitorio dell'ospedale per il via vai di persone che volevano rendere omaggio al caro estinto prima del funerale. «È uso dei Rom -dice il sindaco Elzo Severin- recarsi a mangiare sulla tomba del loro parente. Non è quello, però, il posto giusto. Ci sono regole del vivere civile che vanno rispettate. A me il problema è stato segnalato da un consigliere comunale; la notizia è poi stata girata ai vigili. Loro il compito di dire a queste persone di non ripetere simili usanze». Anche perché il risultato è stato una commistione a dir poco macabra fra ceri cimiteriali, piattini di plastica, bicchierini, fiori da collocare sulle tombe e resti di cibo. La violazione di sepolcro è per giunta un reato punito dal codice penale e fatti di questo genere potrebbero rientrare nella casistica degli episodi da punire. Quanto accaduto, dopo esser stato segnalato in Comune, è stato riferito anche a Contarina, che ha la gestione dei servizi cimiteriali e che ha provveduto alla pulizia del luogo. A quanto pare, però, l'usanza non sarebbe così inconsueta in comunità diverse da quella italiana. In particolare, in alcune realtà cinesi sarebbe diffusa. In ogni caso la notizia ha fatto ben presto il giro del web sollevando ondate di indignazione.
IL PRECEDENTE
Al di là del banchetto inconsueto, però, c'è anche un altro elemento che appare assolutamente fuori discussione: dopo qualsiasi pic nic, che si svolga in un prato o in un cimitero, i luoghi vanno lasciati puliti e in ordine. Cosa che, in questo caso, non è assolutamente accaduta. Sta di fatto che, in relazione al cimitero cittadino si tratta del secondo caso in cui, in pochi giorni, vengono segnalati degli illeciti. Alla fine della settimana scorsa era accaduto, un episodio addirittura peggiore, quando dal luogo in cui riposa Mattia Battistetti, il 23enne morto nel cantiere di via Magellano, sono spariti i fiori e una sigaretta, collocata simbolicamente sul posto. «Anche il tema dei furti è grave -dice Severin- Proprio per questo abbiamo deciso di collocare delle telecamere».