TREVISO - Uomini perseguitati dalle donne. Tanto da finire in ospedale. La violenza di genere non conosce confini. Nell'ultimo periodo al pronto soccorso del Ca' Foncello si sono presentati anche diversi uomini, pure non più giovanissimi, che hanno raccontato ai medici di aver subito violenze da parte delle proprie mogli, compagne o fidanzate. Non si sono rivolti all'ospedale per problemi di natura strettamente fisica. Non presentavano botte o lividi. Non erano stati picchiati, in sostanza. Ma erano vittime di stalking. Non riuscivano più a uscire da una palude fatta di persecuzioni, minacce, pedinamenti, telefonate e attenzioni indesiderate. E così hanno chiesto aiuto al pronto soccorso per poter avere un'assistenza psicologica. Qui è stato loro assegnato il codice rosa. Cioè quel codice che nella maggior parte dei casi viene riservato alle donne picchiate dagli uomini.
IL PERCORSO Si tratta di un passaggio che apre un percorso preferenziale e protetto che consente alle vittime di violenza di essere messe in contatto con una serie di servizi di supporto, a cominciare proprio da quello psicologico. L'anno scorso sono state quasi 600 le donne che si sono rivolte ai pronto soccorso degli ospedali della Marca dopo essere state picchiate e maltrattate, spesso dal loro compagno o dall'ex fidanzato. Quasi due al giorno. Tra queste, nove sono state stuprate. E in sette casi la violenza è stata compiuta da familiari. È un problema enorme. Ma capita anche il contrario. Cioè che siano gli uomini a chiedere aiuto. «Ci sono stati dei casi di uomini che sono arrivati al pronto soccorso lamentando di essere vittime di stalking fa il punto Marco Cadamuro Morgante, direttore sanitario dell'Usl della Marca anche per loro, come succede solitamente con le donne che vivono situazioni di violenza, è scattato il codice rosa, che apre le porte a una presa in carico a 360 gradi». La conferma arriva anche da Matteo Pistorello, direttore del pronto soccorso dell'ospedale di Treviso. «Gli uomini vittime di stalking che vengono da noi sono una piccola minoranza rivela, senza ovviamente entrare nei dettagli dei singoli casi ma ci sono». A livello generale, nel 2018 i pronto soccorso degli ospedali della Marca hanno registrato complessivamente 598 codici rosa, dei quali 207 a Treviso, 140 a Montebelluna, 114 a Castelfranco, 73 a Conegliano, 35 a Oderzo e 29 a Vittorio Veneto.
Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 09:49
© RIPRODUZIONE RISERVATA IL PERCORSO Si tratta di un passaggio che apre un percorso preferenziale e protetto che consente alle vittime di violenza di essere messe in contatto con una serie di servizi di supporto, a cominciare proprio da quello psicologico. L'anno scorso sono state quasi 600 le donne che si sono rivolte ai pronto soccorso degli ospedali della Marca dopo essere state picchiate e maltrattate, spesso dal loro compagno o dall'ex fidanzato. Quasi due al giorno. Tra queste, nove sono state stuprate. E in sette casi la violenza è stata compiuta da familiari. È un problema enorme. Ma capita anche il contrario. Cioè che siano gli uomini a chiedere aiuto. «Ci sono stati dei casi di uomini che sono arrivati al pronto soccorso lamentando di essere vittime di stalking fa il punto Marco Cadamuro Morgante, direttore sanitario dell'Usl della Marca anche per loro, come succede solitamente con le donne che vivono situazioni di violenza, è scattato il codice rosa, che apre le porte a una presa in carico a 360 gradi». La conferma arriva anche da Matteo Pistorello, direttore del pronto soccorso dell'ospedale di Treviso. «Gli uomini vittime di stalking che vengono da noi sono una piccola minoranza rivela, senza ovviamente entrare nei dettagli dei singoli casi ma ci sono». A livello generale, nel 2018 i pronto soccorso degli ospedali della Marca hanno registrato complessivamente 598 codici rosa, dei quali 207 a Treviso, 140 a Montebelluna, 114 a Castelfranco, 73 a Conegliano, 35 a Oderzo e 29 a Vittorio Veneto.
