Sergio riposerà in Moldavia, scatta la gara di solidarietà

Domenica 9 Maggio 2021 di De Salvador
Serghei Gusovschi, il 24enne residente a San Biagio morto sabato a Pordenone in un incidente in moto

TREVISO «Vi prego aiutateci a far ritornare nella sua Moldavia il nostro amato Sergio. Aiutate la famiglia a riportarlo nella sua patria». Quello di sabato nelle terre friulane, in sella alla sua Kawasaki, non sarà l’ultimo viaggio di Serghei Gusovschi, per tutti Sergio. Il giovane, 24 anni, viveva a Treviso e l’altro ieri, durante una gita in moto, ha perso la vita in un tragico incidente sulle strade di Cavasso Nuovo in provincia di Pordenone. Viveva da sempre a Treviso, ma la sua famiglia è originaria di Puhaceni, in Moldavia, dove abitano ancora moltissimi parenti. E lì, in quel paesino di nemmeno quattromila anime al confine con l’Ucraina, riposerà Sergio.
LO STRAZIO
La notizia della morte ha stravolto non solo l’intera comunità moldava, ucraina e russa di Treviso, ma anche i moltissimi amici che Sergio aveva nella Marca. A partire da Natalia, la sua fidanzata da quasi due anni. «Era troppo bello per essere vero. Non so cosa fare, se è meglio urlare o stare in silenzio. Solo noi sappiamo quanto ci siamo amati e quale bel futuro ci aspettava, un futuro in due. Come posso accettare che non sei più vivo? Come posso pensare che non mi abbraccerai più prima di dormire, non mi bacerai, non mi incoraggerai e non bisticcerai più con me per le piccole pazzie? Dove troverò una casa che non sia tra le tue braccia? Troppe domande non hanno ancora risposta. Troppe emozioni negative, troppo dolore. Avrei preferito morire con te. Avrei preferito morire io al posto tuo. Terrò il nostro amore nascosto nel mio cuore, perché è troppo bello per renderlo reale». Uno sfogo lungo, disperato quello di Natalia 19enne di Preganziol. Lei era sul sellino posteriore quando Sergio ha tamponato la moto di uno degli amici che erano con la coppia, per poi finire contro un’auto. È caduta, si è ferita. Sergio invece, dopo un volo di 50 metri, dall’asfalto non si è più alzato, Lei è rimasta immobile, in lacrime, incapace di parlare mentre i soccorritori tentavano disperatamente di rianimarlo. Hanno dovuto caricarla di peso sull’ambulanza per portarla all’ospedale. «Guardava la scena impietrita, sembrava un fantasma» ha raccontato la testimone.
L’APPELLO
Ora Natalia lotta per accettare un dramma che porterà con sé per tutta la vita. Ma Sergio è ricordato anche da tanti amici, dai compagni di scuola dell’Ipssar Alberini di Lancenigo dove aveva studiato e dai colleghi della Segeco, dove era stato assunto cinque anni fa. Un ragazzo vivace, con la grande passione per la moto e per le gite, specie sulle sue amatissime Dolomiti. Aveva imparato ad amare le montagne del Cadore fin dai tempi delle vacanze con i familiari e nelle ultime due estati ci aveva portato tante volte anche la sua Natalia. L’altro ieri avevano scelto il Friuli ma, durante il rientro verso la Marca, la sua vita si è interrotta. Da adolescente era stato tra gli allievi della Polisportiva Santa Bona praticando la lotta. «Quanta rabbia, quanto dolore. Avevi mille sogni ancora da realizzare» si è sfogata l’amica Mihaela. Ora è partita la gara di solidarietà per consentire a mamma Angela e allo zio Valeriu di riportare il loro ragazzo in Moldavia.
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Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 02:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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