MOGLIANO (TREVISO) - Una residenza di lusso per anziani improntata alla sostenibilità: l'idea piace alla giunta Bortolato. La richiesta di accordo pubblico-privato per la Rsa superior firmata Pesce, con verde e piscine, è considerata dal sindaco meritevole di attenzione. «La proposta tuttavia precisa Bortolato non entrerà nel primo piano degli interventi ma, se ha tutte le caratteristiche per l'accordo, potrà entrare in un secondo piano che sarà approvato in autunno o inizio 2022».
L'ITER
Il progetto prevede un residence per over 60 alle porte della città.
LE CARATTERISTICHE
L'intervento, firmato dall'architetto Giorgio Pradella, è previsto su due lotti distinti: un'area con fabbricati già esistenti e un'area agricola. Il progetto include appartamenti con spazi per attività comuni e servizi socio sanitari, sul modello anglosassone. L'accesso avverrà dalla tangenziale nord con la realizzazione di una terza corsia di decelerazione. Nella porzione a nord saranno concentrati tutti i servizi, le parti comuni e un ampio parcheggio mentre l'area agricola viene suddivisa fra gli orti e unarea verde con bacino di laminazione.
LE PERPLESSITÀ
Terza età, disabilità, inclusione sono i cardini cui si ispira il progetto. Resta il tema del cemento, perché la residenza prevede una cubatura importante: 30mila metri cubi recuperati solo in parte dalla demolizione dei fabbricati esistenti. Come contropartita, la società costruttrice mette sul piatto la realizzazione di una pista ciclabile che collega la rotonda del Terraglio all'ex Macello, con la costruzione di un ponte ciclo-pedonale sul fiume Zero. «Esistono però due ordini di problemi chiosa Daniele Ceschin del Partito Democratico. In primis, si tratta di un intervento impattante in termini di cubatura, su un'area dove ci sono strutture fatiscenti da riqualificare ma dove (stando al Pat) la destinazione d'uso è un'altra. Inoltre va considerato il beneficio reale per la comunità. Una struttura di lusso di questo tipo serve veramente ai moglianesi? Oggi il territorio chiede altro: rette sostenibili e alti standard di servizio nelle case di riposo. Su questo sposo la linea di Mauro Michielon e di Giorgio Pavan, presidente e direttore dell'Israa: il business del privato uccide il pubblico e serve quanto prima una riforma delle Ipab».