19enne stroncato dopo la canna denunciati i tre amici minorenni

Venerdì 4 Ottobre 2019 di Nicola Cendron
Alin Vasile Lucut, 19 anni, è spirato mercoledì in ospedale
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 TREVISO - Avevano fumato uno spinello insieme, al parco Arcobaleno di Mogliano, e lui, probabilmente a causa dei riflessi annebbiati dalla marijuana o per un malore improvviso, dopo qualche passo, era caracollato a terra, sbattendo violentemente il capo. Alin Vasile Lucut, 19enne di origini romene, ex studente dell'Alberini e residente con la famiglia a Mogliano, era rimasto li, immobile al suolo, privo di sensi.  I tre ragazzi che si trovavano con lui, presi dal panico, timorosi di prendersi le proprie responsabilità, si sono invece dileguati quasi subito, facendo perdere le proprie tracce, senza soccorrere il loro "amico". Saranno identificati solo qualche giorno dopo dai carabinieri, grazie a testimoni e telecamere di videosorveglianza della zona. Purtroppo quella che era semplicemente una brutta storia di ignoranza, egoismo e droga si è trasformata nella più assurda delle tragedie. Mercoledì scorso, dopo quindici giorni di agonia, il cuore di Alin si è fermato definitivamente: si sono purtroppo rivelati inutili i tentativi di salvargli la vita da parte dei medici del nosocomio trevigiano. Il 19enne non ha mai dato cenni di ripresa e ora spetterà all'autopsia chiarire le cause del decesso e del malore che indirettamente lo ha causato. L'episodio era avvenuto al parco Arcobaleno di Mogliano Veneto nel primo pomeriggio del 17 settembre. Il giovane stava fumando della marijuana con altri tre ragazzi, tutti minorenni: un 17enne di Martellago (Venezia) che aveva procurato e ceduto lo spinello e due studenti di Mogliano, di 14 e 16 anni. Improvvisamente il 19enne ha avvertito un malore, molto forte, che lo ha fatto crollare letteralmente a terra: l'impatto con il suolo della sua testa è stato violentissimo. Mentre il terzetto si è allontanato alla chetichella, altre persone si sono avvicinate al ragazzo e hanno lanciato immediatamente l'allarme al 118. Il giovane, soccorso dagli infermieri del Suem, è stato rianimato sul posto, attraverso un massaggio cardiaco, ed è stato poi subito trasportato d'urgenza all'ospedale Ca' Foncello di Treviso dove è stato ricoverato, in prognosi riservata sia per la forte intossicazione dovuta all'assunzione della marijuana ma soprattutto per il grave trauma cranico riportato nella caduta a terra. La famiglia del 19enne si è stretta attorno al ragazzo, sperando fino all'ultimo istante in una ripresa, un miglioramento che nell'arco dei giorni che sono seguiti all'episodio non si è però mai materializzato. Mercoledì scorso i medici hanno dichiarato ufficialmente il decesso di Alin. La vicenda, alla luce della tragica scomparsa del giovane, assume connotati certamente diversi: i carabinieri della stazione di Mogliano Veneto proseguiranno nell'indagine e acquisiranno gli esami clinici per chiarire quella fosse la tipologia di sostanza (si ipotizza una marijuana particolarmente potente) inalata dal giovane, oltre alle immagini delle telecamere presenti nella zona per accertare se il racconto fornito dai tre testimoni diretti della morte del 19enne sia aderente alla realtà. Nel frattempo, nei loro confronti sono intanto già scattate le prime denunce: il 17enne di Martellago dovrà rispondere dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti e omissione di soccorso mentre i due moglianesi di 14 e 16 anni sono stati segnalati alla Procura di Treviso e alla Procura dei minori per la sola omissione di soccorso. Martedì prossimo sarà effettuata l'autopsia sul corpo del giovane, un esame che potrebbe fugare ogni dubbio residuo. Sarà poi concesso, sempre dalla Procura, il nullaosta per il funerale che potrebbe svolgersi già alla fine della prossima settimana a Mogliano Veneto. Nel frattempo, poco distante dal parco Arcobaleno è comparso un mazzo di fiori, lasciato dalla madre del ragazzo scomparso così prematuramente.
Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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