Modolo tamponato da un pirata: «Sull'auto c'era una escort che poi è fuggita»

Domenica 10 Dicembre 2017 di Mauro Favaro
Modolo tamponato da un pirata: «Sull'auto c'era una escort che poi è fuggita»
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ASOLO - Brutto incidente per Sacha Modolo: il noto velocista azzurro di Vazzola è stato investito ieri da un'auto pirata mentre si stava allenando sulle strade di Asolo. Per fortuna non ha riportato gravi ferite. Anche se deve fare i conti con una bella botta alla schiena. Ma ciò che ha sconcertato il ciclista 30enne, che vanta una carriera di otto anni tra i professionisti e che oggi veste i colori dell'Uae Team Emirates, è stato il comportamento dell'uomo che era alla guida. «Ero fermo a un semaforo lungo la mia carreggiata quando sono stato investito da dietro da un'auto che o non mi ha visto o pensava di passare con il rosso racconta sulla sua pagina Facebook , poi si ferma, abbassa il finestrino, mi guarda, non dice una parola e ride. Scende il passeggero, visibilmente una escort, e con sarcasmo minimizza l'accaduto: Tanto è solo una bici e te non hai niente, cosa vuoi che sia?».

È stato a quel punto che Modolo ha capito che non sarebbe venuto a capo della situazione. Così ha iniziato a scattare una serie di foto all'auto che l'aveva investito. E ha fatto bene. Perché quando ha detto al conducente che avrebbe chiamato i carabinieri, questo ha accesso il motore ed è scappato, lasciando a piedi la donna che era con lui. «Lei si è incamminata verso una pasticceria racconta incredulo il ciclista dicendo con disinvoltura: Fate quello che volete, tanto io non lo conosco e non so chi sia». Insomma, se n'è lavata le mani. Ma la disavventura di Modolo non è ancora finita. «Allibito, ho chiamato i carabinieri, che mi hanno detto di chiamare il 118, che a sua volta mi dice che non sono grave, che quindi non uscivano e che avrei dovuto chiamare gli stessi carabinieri è il rosario elencato dal ciclista questi ultimi, dopo averli richiamati, mi dicono che escono solamente di pomeriggio. E che quindi devo chiamare il 118. Peggio della canzone "Alla fiera dell'Est" poi chiamo i carabinieri di Conegliano, i quali avvisano a Castelfranco di mandarmi qualcuno continua e chiamo la Polizia Locale di Asolo, che comunque era stata avvisata da Conegliano, ed è stata l'unica a mandarmi una pattuglia, anche se inizialmente erano impegnati».

Alla fine le fotografie che il ciclista aveva scattato alla targa dell'auto si sono rivelate fondamentali: hanno permesso di risalire all'identità di chi era alla guida. «A suo carico verranno sporte le dovute denunce assicura Modolo fortunatamente io me la sono cavata solo con una forte botta alla schiena. Ringrazio la famiglia che si è fermata di sua spontanea volontà per testimoniare l'accaduto. Dispiace dire che siamo sempre in pericolo e costretti a condividere la strada con gente come quest'uomo».
 
Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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