Missione Artemis, di nuovo sulla luna con i "riscaldatori veneti"

Costruito a Vittorio Veneto il sistema che garantisce la sopravvivenza del veicolo in condizioni di variazioni estreme di temperatura

Venerdì 26 Agosto 2022 di Maurizio Crema
Missione Artemis, di nuovo sulla luna con i "riscaldatori veneti"

PADOVA  - Sta per scattare il conto alla rovescia per la prima missione Artemis che dovrà riportare l'uomo in orbita intorno Luna entro il 2024 per poi arrivare al grande passo: un nuovo sbarco sul satellite dopo le missioni Apollo terminate nel 1972. In vista dell'avvio del conto alla rovescia dal Kennedy Space Center, in Florida (Stati Uniti), sono iniziate le procedure per la chiusura della capsula Orion, integrata in cima al gigantesco razzo Sls di 98 metri. Il lancio è confermato per lunedì 29 agosto alle 14,33 ora italiana. Una missione per ora senza equipaggio che vede in pista anche due aziende venete che hanno già conquistato lo spazio con la loro tecnologia: la trevigiana Irca del gruppo Zoppas Industries e la padovana Novaeka. La prima fornisce i riscaldatori per il modulo di servizio realizzato in Europa col contributo decisivo di Alenia.

La seconda ha sviluppato il banco per la gestione del fluido necessario al controllo termico della navicella spaziale Orion - Mpcv. Artemis 1 sarà l'apripista per la missione che riporterà degli astronauti in orbita intorno alla Luna presumibilmente nel 2024. Toccherà poi ad Artemis 3 il compito di sbarcare l'uomo e la prima donna sulla Luna avviando la costruzione della stazione spaziale nell'orbita lunare. «L'aerospazio per il nostro gruppo sta diventando sempre più importante, quest'anno il nostro fatturato in questo settore si è raddoppiato e il futuro appare in grandissima espansione sia per noi che per tutte le aziende venete impegnate in questo campo, già una quarantina aderiscono alla nostra rete innovativa veneta - spiega Federico Zoppas, direttore generale di Zoppas Industries («Nel 2022 chiuderemo intorno ai 950 milioni di giro d'affari, in decisa crescita malgrado gli aumenti dei costi di fornitura») e presidente di Air - la scelta di diversificare nell'aerospazio fatta da mio padre Gianfranco fin dagli anni 90 si è dimostrata lungimirante e fertile anche per l'innovazione in tutti i campi in cui siamo impegnati. E questo contribuisce moltissimo a fidelizzare i nostri clienti». Ora il grande salto. «La nostra tecnologia è già stata presente in 500 satelliti, ma essere nella missione Artemis ci dà delle credenziali incredibili», conferma Zoppas.

GRUPPO VERSO IL MILIARDO

«I margini di sviluppo in questo campo sono enormi - sottolinea Zoppas -. Le faccio solo un esempio: in orbita ci sono attualmente 5000 satelliti, 1200 lanciati solo negli ultimi 18 mesi. Entro i prossimi dieci anni si pensa che saranno in servizio intorno alla Terra circa 100mila satelliti che serviranno a erogare tantissimi servizi. Il settore negli ultimi anni ha avuto un'accelerazione importante quando l'industria privata ha iniziato a investire pesantemente con Jeff Bezos, Elon Musk e Nicholas Branson della Virgin, che hanno contribuito a ridurre i costi in maniera impressionante. L'ultima missione Space Shuttle aveva un costo di 33mila dollari per chilo, oggi siamo a 1800 dollari e l'obiettivo è di scendere ancora. Tutto questo ha favorito un'accelerazione molto importante di nuovi player e nuove tecnologie che hanno scatenato una corsa agli investimenti e alle start up. Una grande possibilità anche per le imprese del Nordest: molte hanno la tecnologia giusta per l'aerospazio ma non hanno ancora trovato l'occasione per cimentarsi in questo campo. Con Air vogliamo favorire l'approdo a questo nuovo mercato e il grande meeting in programma a Venezia nel maggio 2023 sarà una grande occasione per mettere in contatto le nostre imprese con gli operatori di tutto il mondo».

SISTEMI DI PROTEZIONE

Se la navicella Orion è stata realizzata in Usa, il modulo di servizio Mpcv (Multi-purpose Crew Vehicle European Service Module) che la supporta è stato invece realizzato in Europa dalla Airbus Defence & Space in collaborazione con Thales Alenia Space. Il contributo di Irca alla missione Artemis 1 si concentra proprio sul modulo di servizio che sarà lanciato anch'esso il 29 agosto con la realizzazione di numerosi riscaldatori utilizzati in più componenti: nella struttura primaria, nel sistema di protezione contro i micro meteoriti e i detriti spaziali Mmod, nel sistema di controllo termico (che protegge le varie attrezzature dai - 270 gradi del gelo spaziale ma anche dalle altissime temperature), nel sottosistema di stoccaggio dei materiali di consumo (Css), nei radiatori. «Componenti critici e fondamentali, una commessa da svariati milioni - spiega Zoppas - che ci dà anche grandissime possibilità di sviluppo. La missione Artemis punta a riportare l'uomo sulla Luna per utilizzarla anche come base logistica per il viaggio verso Marte». L'Italia è uno degli attori principali in questa sfida che vede in prima fila anche l'università di Padova col Cisas. 

Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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