Mirco Merotto, morto nella cisterna, lo strazio della compagna: «Aspetto un bimbo gli darò il suo nome»

Domenica 25 Luglio 2021 di Valeria Lipparini
L'abitazione di Mirco Merotto, morto asfissiato dentro la cisterna che stava tentando di riparare

FARRA DI SOLIGO - «Io non ero la compagna di Mirco. Lo sono ancora e lo sarò sempre». Elisa guarda in alto, verso il cielo, come se la morte non avesse spezzato il legame con quell’uomo che le aveva dato un figlio tre anni fa e un altro che porta ora nel grembo. E poi si accarezza la pancia, che tira sotto al vestito nero. È incinta di sette mesi e mezzo. Il figlio che nascerà è un maschietto. «Come crede che lo chiamerò? Lo chiamerò Mirco. È il più bel regalo che mi ha lasciato. Mi mancherà ogni minuto. Soprattutto la notte. Ma avrò un figlio che si chiamerà come lui». Elisa è una giovane donna, forte. Le lacrime le rotolano lungo il viso quando la realtà si affaccia brutale sul suo presente. Mirco Merotto, il suo compagno, è morto 24 ore fa, asfissiato nella cisterna che stava cercando di riparare, lungo i vigneti dell’azienda di famiglia, la Siro Merotto, di Col San Martino.

La villetta è in via Castelletto 88, due passi prima dell’azienda e due passi dopo un’altra villetta, quella dei suoceri, papà e mamma di Mirco. Una famiglia unita, conosciuta in paese. Che si è stretta attorno a Elisa e ai suoi figli - perchè Mirco aveva un altro ragazzo di 13 anni avuto da una precedente relazione - per proteggerla, per aiutarla e per farle da scudo contro i primi terribili giorni del lutto. Poi, lei sa che dovrà farcela da sola. Per i suoi figli.

IL RACCONTO

«Mi sto corazzando per quello che dovrò sopportare» dice. Come una guerriera pronta a lottare. Suo figlio a 3 anni ha già immaginato tutto. Anche se nessuno gli ha detto che il papà non ci sarà più. «Dopo l’incidente ha chiesto di mettersi al posto del padre per cena e gli ho risposto che lì ci sarebbe stato il nonno. Stamattina (ieri ndr) l’ho tirato su dal letto e aveva i cerchi neri attorno agli occhi. Non so se ha dormito ma mi ha chiesto quando sarebbe tornato il papà. Mi si stringe il cuore». Poi, Elisa riavvolge il film degli ultimi istanti di vita di Mirco. Erano nella piscina rialzata, sistemata nel giardino davanti a casa. Tutti insieme. In un momento di relax non facile per chi lavora i vigneti e d’estate un impegno si sussegue ad un altro a ritmo vorticoso. Il padre, Siro, è passato davanti a casa col trattore per informarlo del guasto alla cisterna con cui si stavano irrorando i vigneti con solfato di rame. E lui è corso a ripararlo. La cisterna agganciata a un mezzo agricolo aveva una perdita e Merotto ha cercato di risolvere il problema da solo, infilandosi all’interno attraverso la botola dell’apertura. È, però, rimasto incastrato a mezzo busto e il suo corpo ha fatto da tappo, tanto è vero che ha trovato la morte per asfissia. Ad accorgersi della tragedia il papà che, non sentendolo più, gli si è avvicinato ed è rimasto inorridito. Suo figlio giaceva metà dentro e metà fuori dalla cisterna, senza muoversi. I soccorsi sono giunti immediatamente, Suem 118, carabinieri e Spisal, trattandosi di infortunio sul lavoro, e il corpo di Mirco è stato estratto dalla cisterna. «Non ho voluto guardarlo fino a stamattina (ieri ndr), quando sono andata in obitorio, a Conegliano, insieme a mio suocero. Allora l’ho guardato negli occhi, gli ho visto quel sorriso da furbetto che amavo tanto, e gli ho detto addio».

LA FAMIGLIA

«Mirco stava bene, il suo medico di base lo conosceva perchè era del paese, ma in tanti anni sarà andato da lui tre volte. Adesso mi dicono che potrebbe essere stato colto da infarto per il caldo, l’agitazione del lavoro da fare in fretta. E penso che sia una spiegazione plausibile. Lui era attento, preciso, ci sgridava se noi familiari in casa facevamo qualcosa che non fosse più che sicuro. Figuriamoci sul lavoro. Nessun rischio, agricoltura biologica, tutto certificato. Quando è arrivato lo Spisal non ho avuto alcun timore. Perfino i cani sono vaccinati e gli animali da cortile sono tenuti alla perfezione. Ecco perchè credo che il cuore di Mirco non abbia retto» cerca di riannodare i fili delle ultime, concitate, ore. A cercare una spiegazione che non c’è. Il funerale verrà deciso nelle prossime ore. Il fratello Luca, che lavorava insieme ai familiari, sta rientrando dalla Sardegna dove era appena andato in vacanza. E, attorno a loro, si stringerà l’intero paese. «Mirco, da lassù se la riderà. Lui odiava le cerimonie pubbliche e, invece, questa volta non potrà scappare» sorride tra le lacrime Elisa.  © 

Ultimo aggiornamento: 18:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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