​Pioggia senza fine: il 300% in più. Lo dicono le stazioni di rilevamento Arpav

Lunedì 27 Maggio 2019
Pioggia senza fine: il 300% in più. Lo dicono le stazioni di rilevamento Arpav
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Scoppia l'estate? No. Almeno non fino al prossimo fine settimana. Dire chi i mesi di aprile e maggio sono stati semplicemente piovosi è un eufemismo. I dati rilevati dalle stazioni Arpav nella Marca indicano infatti accumuli eccezionali anche se ci troviamo in presenza di due mesi che, storicamente, si piazzano al terzo e quarto posto fra quelli più prolifici dell'anno dietro a novembre e a giugno.

LE PREVISIONI Meteo, nubifragi e grandine a Nordest. Ma dal 31 arriva l'estate 

Tanto per dare un punto di riferimento, a Treviso la media storica del periodo 1991-2010 è di 80 millimetri ad aprile e 87 a maggio. Quest'anno sul capoluogo ne sono già caduti 430 (e manca quasi una settimana alla fine) con 34 giorni di precipitazioni di cui 8 consecutivi. Lo stesso discorso si può fare per Vittorio Veneto: 237 millimetri di  storico nel bimestre, quasi 580 quest'anno: il 270% in più. E così via con tutte le altre stazioni di monitoraggio. E non è finita qui perchè la giornata autunnale di oggi sarà il preludio a un martedì molto perturbato e un mercoledì fresco e non privo di altri fenomeni. In definitiva, il maggio 2019 verrà ricordato a lungo come uno dei più perturbati (e freddi) di sempre. 
RECORDNella particolare graduatoria della piovosità primeggia senza rivali Follina dove in due mesi scarsi sono caduti quasi 800 millimetri, davvero un'enormità, anche se siamo lontani dalle vette della Valpore nel bellunese (dietro Cima Grappa) che è riuscita ad assemblarne il doppio. Ovviamente tutta la fascia pedemontana è stata colpita più di altre perchè le nubi, sospinte in genere da venti di libeccio o di scirocco, vanno a sbattere sui contrafforti prealpini scaricando lì la maggior parte dei fenomeni. Così Crespano si è attestata a 657mm, Farra a 627, Valdobbiadene quasi a 600. Straordinari anche i 500 di Breda di Piave e i 410 di Mogliano. Solo Zero Branco non è arrivata alla soglia dei 400 millimetri, ma 360 restano probabilmente un primato anche per la Bassa trevigiana.
RICADUTESe non ci sono stati gravi problemi a livello idrogeologico, a parte qualche isolato smottamento e qualche piena improvvisa, lo si deve alla distribuzione abbastanza democratica delle piogge sia nel tempo che nello spazio, con picchi isolati di 80-100mm in presenza di fenomeni particolarmente violenti, ma senza le caratteristiche di persistenza che in genere accompagnano le lunghe fase instabili dell'autunno.

Poi, il lavoro incessante dei consorzi di bonifica hanno fatto il resto, rendendo il territorio più sicuro grazie alla manutenzione e al monitoraggio della rete idrografica minore. La ricaduta di piogge così diffuse, intense e persistenti sono però numerose in agricoltura, che è quasi ovunque in sofferenza. Pere, mele, ciliegie, mais, soia, vitigni, perfino asparagi, anche se la stagione è ormai al desìo, sono stati tutti fortemente penalizzati o danneggiati dal clima a tratti molto rigido e dai troppo abbondanti quantitativi di acqua piovana. Le perdite secche si attestano fra il 10 e il 50 per cento a seconda dei settori. Ora bisogna vedere se ci saranno margini per una ripresa che non sembra così scontata.

Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 11:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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