Meteo impazzito. L'ex generale Iannicelli: «Fenomeni estremi e violenti, in 40 anni il clima è cambiato»

Mercoledì 3 Novembre 2021
Meteo impazzito. L'ex generale Iannicelli: «Fenomeni estremi e violenti, in 40 anni il clima è cambiato»

TREVISO «Quarant'anni fa raramente nei tre mesi estivi si superavano i 30 gradi. Anzi, direi mai. Oggi è ormai normale, anche nella nostra provincia, registrare 30-40 giorni abbondantemente sopra i 30. Ad agosto abbiamo anche toccato i 40 gradi». Giancarlo Iannicelli, generale dell'Aeronautica in pensione e punto di riferimento quando si parla di meteorologia, sono esattamente 40 anni che fa previsioni del tempo per i media.

E ha visto cambiare il clima trevigiano.


Iannicelli, adesso le alte temperature sono la norma.
«Esatto. E da questo dipende tutto il resto. Comprese le forti precipitazioni come quella che abbiamo visto lunedì».


Sono caduti circa 88 millimetri di pioggia.
«Tanti. Ma anche questo è un segno dei tempi. Un tempo, in Aeronautica, le volte che registravamo 50 millimetri di pioggia caduta in un giorno, lo dovevamo segnalare perché era considerato un evento eccezionale. Oggi ne cadono anche 100 o 200 millimetri, spesso nemmeno nell'arco di una giornata, ma di pochissime ore».


Come è cambiato il clima trevigiano in 40 anni?
«Un tempo faceva più freddo, c'era più nebbia. L'innalzamento delle temperature è evidente. Ma l'aspetto più singolare, che vale qui e ovunque, è l'alternarsi di fenomeni estremi. Tanto freddo e tanto caldo. E poi la pioggia: non ne cade di più rispetto al passato. Ma ne cade di più i periodi di tempi ristrettissimi. Cui poi seguono lunghi periodi di stabilità».


Questa alternanza un tempo non c'era?
«C'era più gradualità. Sono sempre appassionato di storia della meteorologia e di statistica. Ho raccolto i dati si può dire giorno per giorno. E leggendoli è evidente l'aumento della temperatura. Ma è evidente anche la presenza, sempre più frequenti, di eventi estremi. Il problema adesso è rappresentato proprio dall'irregolarità del clima. E nella nostra provincia lo vediamo chiaramente».


Cosa l'ha colpita di più tra gli eventi climatici degli ultimi tempi?
«Treviso è stata interessata marginalmente, ma sono rimasto impressionato da Vaia. Abbiamo visto un vero uragano, che è un termine nato nei Caraibi e poi assorbito dalla lingua inglese perché in Europa fenomeni simili non esistevano. Con Vai abbiamo visto venti a 140 chilometri orari soffiare per un tempo lunghissimo, 16 milioni di alberi sradicati: un'enormità. Quella volta fu bravo Zaia a dare l'allerta per tempo o il conto delle vite umane perse, purtroppo, sarebbe stato molto più alto».


Bisogna adattarsi.
«Adesso sì. È necessario adeguarsi: le case devono essere progettate per reggere agli eventi improvvisi e violenti, per esempio. E poi bisogna iniziare a programmare sul lungo periodo».
P. Cal.
 

Ultimo aggiornamento: 17:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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