Clima pazzerello. Fa ancora troppo caldo e il radicchio soffre

Lunedì 9 Gennaio 2023 di Lina Paronetto
Radicchio di Treviso in sofferenza per il meteo pazzerello

TREVISO - La lunga coda dell'estate, durata fino a metà novembre, le temperature ampiamente superiori alla media, la quasi totale assenza di gelate. E poi il saliscendi delle temperature e le piogge fuori stagione, come quelle di questi giorni. Per il radicchio tardivo di Treviso è stato un anno sfavorevole che ha spinto più di un produttore a riflettere sul futuro del fiore d'inverno di fronte a stagioni sempre meno rigide e a un cambiamento climatico che procede molto velocemente. «Il radicchio fila, non ci resta che fermarci e lasciare sul campo il prodotto rimanente, per poi arare il terreno.

Anche perché raccoglierlo e sbiancarlo, per poi ottenere prodotto piccolo, di poco peso e magari amaro, non conviene».

Estate troppo lunga, lo sfogo dei produttori di radicchio

Questo lo sfogo, nei giorni scorsi, di due produttori di radicchio biologico di Quinto di Treviso, Adelino e Adriano Peron. «Questo radicchio non produce più il cuore, resta vuoto. Altri maturano, ma restano piccoli. E non fanno il peso. E andando verso la primavera, con temperature più alte e ore di luce in aumento, le foglie tenderanno a diventare amare». Chi non usa pratiche agronomiche convenzionali per frenare gli effetti esterni sulla pianta, dunque, ha patito e sta patendo più degli altri. E con il procedere della stagione, le cose non possono che peggiorare. Tanto da dire: «Se non si troverà una soluzione, occorrerà cercare altri climi: il nostro rischia di non essere più adatto». E coltivare questo genere di ortaggi dove fa più freddo. «Feltre, Belluno», si è detto scherzando. Ma la preoccupazione è reale. Battuta che al presidente del Consorzio del radicchio di Treviso Andrea Tosatto non fa ridere affatto, e prima di tutto mette in chiaro: «Esiste un disciplinare, il radicchio si Treviso è solo di Treviso».

La stagione del radicchio non è finita

Ma al di là della puntualizzazione, è il messaggio che passa che Tosatto respinge al mittente con decisione: «La stagione non è finita e il radicchio igp che i consumatori trovano nei supermercati e nei negozi di ortofrutta non è affatto amaro, anzi: quest'anno il radicchio è anche più buono degli anni scorsi». Ma che l'anno sia per tutti particolarmente avverso, è una realtà di fatto: lo stesso igp registra una perdita media tra il 20 e il 30 per cento. «Le alte temperature di ottobre e novembre, seguite poi dalle piogge di dicembre hanno causato danni significativi: il radicchio non ha preso il freddo di cui ha bisogno e l'acqua ha scatenato molte infezioni batteriche e funginee. Ma la stagione continuerà comunque fino a marzo-aprile. Il prodotto è buono e ce n'è: quello di scarsa qualità viene scartato all'origine», ribadisce Tosatto. Esistono trattamenti chimici che aiutano i coltivatori a salvare il prodotto, ma l'Unione europea tende a limitarne sempre di più l'uso senza dare il tempo ai produttori, lamenta il presidente, di adeguarsi e collaudare pratiche agronomiche alternative ai metodi tradizionali.

Le restrizioni

Gli ultimi due anni, le nuove restrizioni introdotte sono state davvero drastiche. «Europa e cambiamento climatico corrono più velocemente di noi - osserva Tosatto Malgrado - questo dobbiamo intraprendere tutte le strade possibili per salvaguardare le colture: stimolare i nostri produttori di semi, a selezionare, con la collaborazione delle Università, piante autoresistenti, innanzitutto. Facendolo fare ai nostri produttori, consentiamo di anno in anno il naturale passaggio genetico delle piante. Che si adattano via via al nuovo clima». Ma Tosatto ammette comunque che l'annata in corso deve far riflettere, perché le difficoltà sono state evidenti: «Occorre ragionare su soluzioni più a lungo termine: rotazione dei terreni, ripuntature, selezione del seme. Già da qualche anno ci muoviamo, come consorzio, in questa direzione. Ci vorrà del tempo, ma le nostre coltivazioni non spariranno né dovranno migrare».

 

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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