TREVISO - Con quasi un mese d'anticipo rispetto alle previsioni, è diventato operativo il metal detector all'ingresso del Tribunale di Treviso. Aumenta dunque il grado di sicurezza nel palazzo di giustizia di via Verdi, garantito dalla presenza costante di tre agenti della Polizia Locale e della Polizia Provinciale: due persone al passaggio degli utenti sotto il dispositivo, una in sala operativa per controllare borse e valigette passate allo scanner. Un meccanismo in pratica identico a quello adottato negli aeroporti. Il metal detector è tarato per consentire il passaggio di quantità minime di metallo, che devono essere depositate nelle apposite cassette prima del controllo. Chiunque voglia entrare in tribunale dovrà quindi svuotare le tasche da monete, chiavi, accendini, telefoni cellulari e tablet. Una discreta tolleranza riguarda le cinture, ma se la presenza di metallo nelle fibbie dovesse essere superiore al peso consentito si dovranno togliere. Gli agenti hanno anche facoltà di effettuare, se si rendesse necessario, ispezioni di sicurezza che, nei casi più estremi, potrebbero tramutarsi anche in perquisizioni personali. Avvocati, magistrati e personale amministrativo, utilizzando il proprio badge, hanno un'entrata privilegiata esente da controlli. Il primo giorno di utilizzo del metal detector ha comportato un rallentamento nelle operazioni di ingresso in tribunale, creando qualche mugugno tra gli utenti. Una conseguenza fisiologica, destinata a risolversi col passare dei giorni.
Ultimo aggiornamento: 14:05
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