«La Messa limita la libertà di pensiero». Sospese le funzioni a tutto volume

Lunedì 22 Giugno 2020 di Serena De Salvador
«La Messa limita la libertà di pensiero». Sospese le funzioni a tutto volume
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PAESE (TREVISO) Doveva essere un modo per consentire di assistere alla messa a quanti per mesi si sono trovati bloccati in casa per il Coronavirus, invece ha finito per trasformarsi in pomo della discordia nella frazione di Postioma. È finita all'indice l'iniziativa di don Graziano Santolin, che da qualche settimana la domenica mattina aveva preso l'abitudine di trasmettere la funzione religiosa attraverso gli altoparlanti del campanile. Un'usanza che ha suscitato il fastidio di qualche paesano, non tanto per l'alto volume come era già avvenuto in molte altre zone, ma per una questione definita di principio. Le lamentele di una donna, che per il momento non ha voluto uscire allo scoperto, sono giunte direttamente all'orecchio dei vertici della Curia e per questo da ieri a Postioma per assistere alla messa domenicale è necessario recarsi in chiesa personalmente.

LA PROTESTA
Il fatto è stato reso noto dallo stesso don Graziano attraverso il libretto settimanale della parrocchia di San Giorgio martire. Tra le comunicazioni ai fedeli il parroco ha voluto spiegare perché da ieri la sua voce non sarebbe più risuonata dall'alto del campanile. In settimana infatti nella canonica di via Corazzin è arrivato un avviso da monsignor Mario Salviato, vicario episcopale per il coordinamento della pastorale della diocesi. Il contenuto ha spiazzato il prelato di Postioma, poiché la missiva lo metteva a conoscenza delle lamentele sporte da una donna del paese, proprio in merito alla funzione pubblica della domenica. A stupire ancor di più don Graziano è stato però il motivo delle lagnanze: non l'alto volume o la durata della funzione, come in molti altri casi è avvenuto in tutta Italia nei confronti del presunto disturbo arrecato dalle campane nei giorni di festa, ma una «Limitazione della libertà di pensiero» causata dalle parole del rito cattolico, che «Sarebbero di ostacolo al pensiero libero di qualche abitante di Postioma». La messa ad alto volume dunque sarebbe stata letta come un'imposizione subita anche da chi non condividesse il pensiero cattolico.

LE REAZIONI
Se è vero che nessun provvedimento formale è stato intrapreso nei confronti del parroco, è pur vero che è lui stesso a dover fare i conti con la situazione. La prima misura adottata è stata la sospensione della trasmissione domenicale, ma a lasciare l'amaro in bocca a don Santolin è soprattutto la spettacolarizzazione dell'accaduto. Il religioso ha preferito non rilasciare dichiarazioni dirette, ma come aveva già anticipato sul libretto parrocchiale, avrebbe preferito che la cosa fosse stata gestita in modo assi diverso. «In questo lungo e difficile periodo l'iniziativa era nata per raggiungere tutte le persone che a causa del Coronavirus o per altri motivi personali non avevano modo di partecipare alla messa in presenza. Invito ancora una volta le persone a venire a parlare frontalmente con il sottoscritto, qualora ci fossero problemi di qualunque sorta». Un invito diretto alla donna che si è appellata al vescovo per esprimere il suo disagio, senza tentare prima di parlare con l'interessato.

«Si tratta di un episodio alquanto spiacevole nonché sgradevole - commenta l'assessore comunale di Paese, Paolo Girotto, che vive proprio a Postioma -. Don Graziano è una persona estremamente disponibile, sono certo che sarebbe bastato andare da lui ed esprimergli eventuali rimostranze per trovare una soluzione senza sollevare un polverone e una vicenda che ora rischia di essere strumentalizzata». Girotto appena appresa la notizia ha affidato ai social network il suo sfogo, ma precisa di non voler agitare ulteriormente le acque: «Sono questioni delicate che riguardano la Chiesa, ma come cittadino e cattolico non posso che essere dispiaciuto. I miei stessi genitori e molti altri compaesani durante il Covid aspettavano l'appuntamento con la messa domenicale da ascoltare in balcone, tanto che diverse persone avevano chiesto di portare avanti l'iniziativa. A don Santolin va tutta la mia solidarietà ha aggiunto l'assessore . Quel che spero è che non si tratti soltanto di una mossa politica per suscitare polemica e malcontento in paese a discapito di chi invece si prodiga sempre per la comunità, perché in fondo chi ha subito il danno è la stessa popolazione».
Ultimo aggiornamento: 12:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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