Urgenza in Pediatria: medico rientra dal riposo e salva due bambini

Martedì 26 Marzo 2019 di Mauro Favaro
Massimo Sonego
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TREVISO - Hanno rischiato danni irreparabili per le complicanze di una semplice sinusite. È quanto capitato a un bambino di 8 anni e a una bambina di 12, entrambi trasferiti d'urgenza dalla Pediatria di Conegliano al Ca' Foncello. Qui Massimo Sonego, specialista in chirurgia endoscopica rino-sinusale, è rientrato in fretta e furia dal turno di riposo, ha preso immediatamente servizio in sala operatoria e li ha letteralmente salvati. Nel piccolo di 8 anni la sinusite era sfociata in un ascesso cerebrale che gli provocava ripetute crisi epilettiche e un'iniziale emiparesi. Mentre la 12enne in soli tre giorni aveva sviluppato un ascesso che le aveva fatto perdere praticamente del tutto la vista dall'occhio sinistro. Solo una tempestiva operazione poteva scongiurare conseguenze pesantissime. E così è stato. 
IL BIMBO I piccoli pazienti sono stati sottoposti nell'ultima settimana a un intervento chirurgico d'urgenza nell'unità di Otorinolaringoiatria del Ca' Foncello, diretta da Maria Cristina Da Mosto. In entrambi i casi tutto è partito da una sinusite acuta purulenta. Solitamente non è un problema grave. Ma le complicanze possono essere estremamente serie. «Si è trattato di due situazioni di notevole complessità, di cui poche unità di Otorinolaringoiatria sono in grado di occuparsi spiega Sonego grazie a uno sforzo organizzativo che ha coinvolto anche Pediatria, Anestesia e Neurochirurgia, il bimbo è stato operato per evacuare l'ascesso cerebrale. L'intervento è stato eseguito in Neurochirurgia. Ma era indispensabile affrontare anche la causa prima: la sinusite purulenta. L'età del paziente e l'infiammazione acuta dei seni paranasali hanno aumentato le difficoltà tecniche e i rischi chirurgici». L'operazione è riuscita. Il piccolo sta molto meglio. I deficit neurologici sembrano superati. 
LA RAGAZZINA «Il secondo caso è stato ancora più impegnativo continua lo specialista la bambina aveva sviluppato un ascesso intra-orbitario. Le visite oculistiche dimostravano un progressivo peggioramento delle condizioni orbitarie e oculari, nonostante la terapia antibiotica e cortisonica attuata già a Conegliano. Era insorta la paralisi dell'occhio, immobilizzato e sporgente in modo abnorme. La vista era ridotta a un decimo del normale. Con l'aiuto di una dottoressa specializzanda, sì, anche gli specializzandi svolgono un pesantissimo e validissimo lavoro in Otorinolaringoiatria, ho prima operato i seni paranasali e poi ho eseguito il drenaggio dell'ascesso per via trans-nasale, senza incisioni cutanee esterne». 
PROVVIDENZIALE I rischi erano altissimi. «La presenza di nervi, innanzitutto quello ottico, hanno reso l'intervento estremamente delicato specifica Sonego ma sono riuscito a drenare l'ascesso. Già al risveglio della bambina, l'occhio era rientrato nell'orbita e aveva riacquistato la capacità di muoversi. E dopo tre giorni il recupero della vista era già arrivato a nove decimi». A stretto giro di posta sono giunti i complimenti di Francesco Benazzi. «Ringrazio tutti gli specialisti coinvolti per la professionalità e la tempestività con cui hanno gestito in sinergia i due casi tira le fila il direttore generale dell'Usl della Marca un ringraziamento particolare lo devo al dottor Sonego, che in entrambi i casi pur essendo in giornata di riposo è immediatamente rientrato in ospedale per mettere la sua competenza al servizio dei baby pazienti».

 
Ultimo aggiornamento: 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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