Medici di base, in Veneto 200mila pazienti in attesa del nuovo dottore: «Tra un mese 250 ingaggi»

Giovedì 17 Novembre 2022 di Angela Pederiva
Medici di base, in Veneto 200mila pazienti in attesa del nuovo dottore: «Tra un mese 250 ingaggi»

In questo momento circa 200.000 cittadini in Veneto sono in attesa di avere il loro nuovo medico di base. È la stima che risulta dall'incrocio dei dati forniti ieri dalla Regione, secondo cui le 701 zone carenti registrate quest'anno sono già scese a 586 attraverso il subentro di altri professionisti, ma nel giro di un mese dovrebbero ulteriormente ridursi a 336 grazie all'ingaggio di 250 giovani camici bianchi. «La situazione è di emergenza, come succede in tutta Italia soprattutto dopo il Covid, ma non è drammatica come da alcune parti la si vuole descrivere», ha detto l'assessore regionale Manuela Lanzarin, facendo il punto insieme al direttore generale Luciano Flor, in risposta alle critiche ricevute in particolare dal Partito Democratico e dal sindacato Fimmg.

Medici di base, quanti sono


Ecco i numeri elaborati dall'unità Cure primarie.

I medici di medicina generale sono 2.776. Di questi, 331 sono singoli, mentre 30 lavorano in associazione semplice, 667 in rete e forme miste, 1.110 in medicina di gruppo e 638 in medicina di gruppo integrata. Nel triennio compreso fra il 2023 e il 2025 sono previsti 462 pensionamenti, a fronte di 589 diplomati al corso di formazione. La prospettiva entro il 2032 è che raggiungano il limite dei 70 anni d'età altri 1.045 professionisti, mentre non sono ancora definiti i numeri dei corsisti per quel periodo. Sulla base del fabbisogno accertato e delle risorse disponibili, infatti, ogni anno Palazzo Balbi determina quanti borsisti ammettere alla formazione, stanziando per ciascuno di loro 12.589,26 euro annui. Attualmente il quindicesimo, il sedicesimo e il diciassettesimo corso vedono 589 partecipanti. Per il diciottesimo, che inizierà a marzo e terminerà nel 2026, sono state messe in conto 226 borse tra stanziamenti ordinari e fondi Pnrr. Il bando sarà emanato entro la fine di dicembre, dopo il passaggio nella commissione nazionale Salute.


Cosa succede quando il pedico va in pensione o sceglie in recesso


Sullo sfondo di queste cifre, si stagliano però diverse criticità. La prima: quest'anno per i debuttanti i posti disponibili erano 306, ma i corsisti effettivi sono 265. La seconda: la cessazione dell'incarico non avviene solo per pensione, ma anche per recesso, cioè per la scelta del camice bianco di fare altro. La terza: non tutti i neo-diplomati vogliono fare i medici di famiglia in Veneto. «Il 30% si forma ha spiegato Flor ma poi preferisce entrare in qualche scuola di specializzazione, diventare un gettonista in ospedale o trasferirsi in un'altra regione». «Per rendere la medicina di base più appetibile ha aggiunto Lanzarin lavoriamo per favorire le medicine di gruppo e per alleggerire il carico burocratico e amministrativo, come abbiamo fatto deliberando un contributo fino a 5 euro ad assistito per l'ingaggio dei collaboratori di studio da parte dei medici che arrivano a 1.800 pazienti, mentre oggi la media è 1.450».

Le zone carenti

Alcuni ne hanno di più, altri di meno. E qui si pone un quarto problema: «Tanti medici sono a massimale ridotto, o molto ridotto, il che è lecito ha riconosciuto Flor ma contribuisce ad alimentare il fenomeno delle zone carenti, cioè ambiti di 1.200 assistiti ciascuno in cui è venuto a mancare il medico. Questo comunque non significa che tutti i relativi cittadini siano scoperti, in quanto nel frattempo scattano le procedure di assegnazione, che richiedono da pochi giorni a qualche settimana». Le soluzioni sono tre: spostare i pazienti da un professionista che accetta di portare il suo massimale da 1.500 a 1.800, affidarli a un medico temporaneo (cioè un corsista fino a 1.000 assistiti con tutor, che al termine della formazione vede automaticamente trasformarsi l'incarico in una convenzione a tempo indeterminato), passarli a un sostituto provvisorio (spesso un borsista che per un anno può avere fino a 1.500 assistiti, ma poi deve partecipare al bando definitivo). Nell'attesa, chi è orfano può rivolgersi alla guardia medica.

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci