Sanitari no vax, 176 operatori sospesi 36 diffide: ci sono 5 medici di base. E 825 posizioni sono ancora da valutare

Venerdì 20 Agosto 2021
Niente vaccino, 176 operatori sospesi 36 diffide
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TREVISO - Sono in tutto 176 gli operatori della sanità della Marca già sospesi dal servizio, con relativo taglio dello stipendio, perché nonostante l'obbligo non si sono vaccinati contro il Covid, senza un valido motivo.

E sono arrivati i primi ricorsi al Tar. L'Usl ne ha già ricevuti 10, presentati da diversi studi legali che assistono gli operatori lasciati a casa. Ma si va avanti con la linea dura.

Diffide a 5 medici di base e 6 dottori di guardia medica

In queste ore l'azienda sanitaria sta inviando 24 nuove diffide ad altrettanti tecnici. Più altre 11 indirizzate a 5 medici di famiglia e 6 dottori di guardia medica. Queste ultime potrebbero portare oltre 4mila trevigiani a dover cambiare medico di base. «Come gli altri, i cinque medici di medicina generale hanno sette giorni di tempo per vaccinarsi contro il Covid spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl se non lo faranno, verranno sospesi. E i loro assistiti di conseguenza affidati temporaneamente ad altri medici di famiglia». Le sospensioni resteranno valide almeno fino alla fine di quest'anno. Chi invece dovesse cambiare idea, vaccinandosi, verrà subito reintegrato.

Non vaccinati, chi sono i sanitari sospesi

Tra il personale della sanità sospeso ci sono 20 medici, 42 odontoiatri, 34 infermieri, 32 psicologi, 8 biologi, 7 ostetriche, 19 farmacisti, 10 tecnici e 9 veterinari. Ogni posizione è stata analizzata dalla commissione ad hoc istituita dall'Usl, presieduta dal direttore sanitario Stefano Formentini. Il gruppo di clinici ha esaminato i certificati presentati dagli operatori della sanità per giustificare la loro scelta di non vaccinarsi. E non è ancora finita. La commissione ora è chiamata a valutare la posizione di altri 825 operatori della sanità non vaccinati. Sono gli ultimi. Dopodiché l'operazione sarà conclusa. Sempre al netto di strascichi legati a eventuali decisioni della giustizia amministrativa a fronte dei ricorsi. «Le assenze legate alle sospensioni non mettono a rischio l'erogazione dei servizi chiarisce Formentini al momento negli ospedali ci sono state delle piccole revisioni. Ma non è stato necessario accorpare reparti o cose simili. Anzi, ci auguriamo di non arrivare mai a situazioni del genere».

Non vaccinati, la commissione: chi ne fa parte

Oltre allo stesso presidente, la commissione conta altri quattro componenti titolari: Angela Maffeo, direttore dello Spisal; Carlo Agostini, direttore del dipartimento di Medicina interna di Treviso; Micaela Romagnoli, primario della Pneumologia di Treviso; Pier Giorgio Scotton, primario dell'unità di Malattie infettive di Treviso. «Il nostro compito è quello di valutare le singole posizioni, prendendo in esame i certificati medici presentati, per chiarire se gli operatori della sanità che non si sono sottoposti al vaccino contro il coronavirus sono effettivamente non vaccinabili per motivi clinici tira le fila Formentini le situazioni sono le più diverse. Tra chi non si è vaccinato ci sono anche persone che hanno deciso di attendere dopo essere state contagiati dal Covid. Siamo convinti che tutti i certificati siano stati presentati in buona fede. In caso di necessità, comunque, c'è anche la possibilità di procedere con delle visite e degli esami di approfondimento». (m.f.)

Ultimo aggiornamento: 12:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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