Fissano le nozze dopo la storia d'amore di 50 anni. I figli denunciano: «Nostro padre è stato circuito»

Mercoledì 27 Aprile 2022 di Maria Elena Pattaro
Il tribunale di Treviso dove ieri si è tenuta l'udienza preliminare a carico della 72enne
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CASTELFRANCO - Lei che lo amava da sempre, accetta la sua proposta di nozze dopo 50 anni insieme a un testamento olografo solo per salvare una modesta proprietà che i figli volevano svendere. Un gesto d’amore che alla 72enne è costato però una denuncia per circonvenzione di incapace. E’ questa l’accusa con cui la donna è finita in tribunale, querelata da uno dei figli del compagno, morto prima del fatidico sì. L’accusa è di aver approfittato delle condizioni psichiche dell’uomo per fargli firmare un testamento e le pubblicazioni di matrimonio. Atti che avrebbero danneggiato i due figli. Un aspetto che sfiora il paradosso considerando che nella coppia la più benestante era lei: proprietaria di un noto hotel di Jesolo negli anni della convivenza ha comprato una casa al suo uomo e gli versava assegni mensili con cui aiutare i figli.

L'UDIENZA

L’anziana ieri mattina è comparsa di fronte al gip Gianluigi Zulian, (assistita dagli avvocati Ernesto De Toni e Giorgio Pietrobon). «E’ stata una storia d’amore, non di soldi. Io l’ho sempre amato, ma non mi interessava sposarlo. Ho accettato perché mi ha supplicata di salvare una casa in Puglia che i figli altrimenti avrebbero svenduto» - ha raccontato in aula. La scintilla era scoccata nel 1961 quando si erano conosciuti nel noto albergo di Jesolo che lei gestiva. Lui, di undici anni più grande, era un rappresentante di liquori. E’ stato un colpo di fulmine, poi però erano rimasti separati a lungo e lui nel frattempo si era sposato due volte. Lei, innamorata e ostinata lo aveva aspettato. Nel 2007 vanno finalmente a convivere. Dieci anni dopo lui si ammala: viene ricoverato a Castelfranco e poi in casa di riposo. I figli insistono perché l’uomo venda la sua metà dell’immobile ereditato dai genitori. Lui si oppone con tutte le sue forze e in punto di morte chiede alla donna di bloccare la vendita accettando il testamento scritto di suo pugno. Nel 2018 scatta la querela: il figlio si basa sulla testimonianza di un vicino di letto che avrebbe sentito la donna insistere perché l’uomo firmasse alcuni documenti.

L’indagata non sa darsi altra spiegazione se non quella di una vendetta. L’udienza è stata rinviata al 5 luglio. 

Ultimo aggiornamento: 17:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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