Matrimonio gay, la vicesindaca dà forfait: scoppia il caso in Comune

Giovedì 24 Giugno 2021 di Lucia Russo
Un matrimonio gay
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CASTELFRANCO - Coppia gay pronta al sì in Municipio ma la vicesindaca Marica Galante dà forfait. A sostituirla ci pensa l'assessore Gianfranco Giovine, ma scoppia il caso. A portare la questione al centro del consiglio comunale è stato il capogruppo di Castelfranco Merita, Sebastiano Sartoretto: «Marica Galante in qualità di vicesindaco ha anche la delega alla celebrazione dei matrimoni come ufficiale di Stato civile e dagli uffici mi hanno riferito che si è rifiutata di celebrare un'unione civile lo scorso 10 giugno. E' una cosa di una gravità inaudita». Ma il sindaco Stefano Marcon non ci sta e difende la sua squadra: «Mi sono rivolto alla Procura per tutelare l'immagine della vicesindaca Marica Galante e dell'assessore Gianfranco Giovine e quella della città.

Sartoretto ha presentato un'interpellanza urgente chiamando in causa due miei fidati collaboratori prefigurando un'ipotesi di reato ai sensi dell'articolo 328 del Codice Penale in materia di rifiuto e omissione di atti d'ufficio spiega - In virtù di questa considerazione ho già inoltrato alla Procura l'interpellanza per ogni valutazione del caso».

IL CASO
La coppia composta da due uomini residenti fuori dal comune di Castelfranco, si sarebbe recata con anticipo nel Municipio per procedere con la firma dei documenti necessari per la celebrazione fissando come data il 10 giugno. «Una data che mi risulta non avesse alcun limite e che le persone interessate da questa unione civile si fossero dette anche pronte a spostare qualora vi fosse stato un impedimento da parte del vicesindaco spiega Sartoretto A me risulta che Galante si sia rifiutata di celebrare l'unione civile e che, in seguito a questo, gli uffici abbiano affidato la cerimonia all'assessore Gianfranco Giovine. Io chiedo che Galante e Giovine forniscano ogni chiarimento utile al consiglio comunale sulla vicenda». Nel consiglio comunale di martedì sera, né Galante né Giovine hanno risposto rimandando la discussione. Che, oltre che nel prossimo consiglio comunale, verrà portata avanti anche sul tavolo della Procura su volere del sindaco che già nella giornata di ieri ha inviato l'interrogazione del capogruppo Sartoretto.

LA PRESA DI POSIZIONE
Era stato lo stesso Marcon che, nel 2016, aveva dichiarato in consiglio comunale in una seduta dove venivano discusse le modalità di celebrazione delle unioni civili, che avrebbe celebrato con il lutto al braccio. «Nel 2016 io ero presente in consiglio comunale quando venne approvata la legge e ricordo che ci fu un'interrogazione per dire cosa avrebbe fatto in merito il Comune ripercorre Sartoretto Ricordo che Marcon aveva detto che queste cerimonie le avrebbe celebrate con il lutto al braccio». «All'epoca ci fu una discussione e io dissi che avrei celebrato le unioni civili con il lutto al braccio ma mai che mi sarei rifiutato di farlo ammette Marcon Avevo delle riserve su una discussione che era andata oltre ai rapporti di vita tra le persone ma mai mi sono permesso di dire che mi sarei rifiutato di celebrare». L'interrogazione del capogruppo di Castelfranco Merita sarà discussa nel prossimo consiglio comunale. «Ritengo che quanto accaduto sia di una gravità inaudita. Attendo una risposta nel prossimo consiglio comunale» conclude Sartoretto.
 

Ultimo aggiornamento: 08:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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