Materie prime, i ristoranti ritoccano i listini: +4%, ma i piatti di carne o pesce aumentano di 2 euro

Sabato 7 Maggio 2022 di Elena Filini
Materie prime, i ristoranti ritoccano i listini: +4%, ma i piatti di carne o pesce aumentano di 2 euro

TREVISO - Aumento esponenziale delle materie prime: arrivano i primi ritocchi nei listini. A Treviso circa 2 euro in più per i secondi di carne e pesce, a fronte di un aumento del 30/40% di pollo, roastbeef e vongole e di un +73% dell'olio di semi. «Abbiamo tenuto duro fino a marzo, ma oggi è impossibile mantenere i prezzi inalterati» commentano i gestori dell'Oca Bianca, storica trattoria trevigiana. Prosegue l'impennata dei prezzi per il decimo mese consecutivo. Secondo una stima  dell'ufficio studi di Confesercenti Veneto, nel settore di alloggi e della ristorazione l' aumento medio dei prezzi di prodotti alimentari si aggira intorno al 23,2%.

IL LISTINO
I prodotti che hanno subito maggiore aumento sono l'olio di semi del 73,6%, prodotti ittici (branzino/orata) del 41,1%, vongole del 45,6%, carne suina del 31,9%, roast beef del 29,5%, pollo del 38,8%. Fino a marzo i ristoratori hanno evitato di ritoccare i listini per non compromettere la piena ripresa del lavoro. Ma oggi si avvertono i primi incrementi. A Treviso, tra le città d'arte più visitate del Veneto in questa primavera gli aumenti si aggirano sul +4,1%. Confesercenti Veneto: «L'impennata dei costi delle materie prime rischia di penalizzare il settore della ristorazione.  L'aumento registrato per i prodotti alimentari non ha ancora avuto effetti compiuti sui listini- avverte Confesercenti -. Tuttavia far quadrare i conti appare molto complicato e se la guerra in corso dovesse rendere la situazione più difficile sarà inevitabile che nei prossimi mesi si verifichi una dinamica al rialzo».

I COSTI
Al netto dell'ultimo Decreto Aiuti, tenendo conto dell'attuale tasso d'inflazione, Confesercenti calcola un aumento dei costi annuali per i pubblici esercizi, attività commerciali e ricettive da un minimo di 20.000 euro ad un massimo di 23.000 euro. «Abbiamo congelato i prezzi fino a marzo, poi pur controvoglia e spiegando alla clientela più affezionata le motivazioni, abbiamo dovuto rialzare qualche piatto. Un secondo di carne da venti euro, ora lo proponiamo a ventidue, e quello che era in listino a ventidue ora costa ventiquattro, soprattutto quelli a base di pollo tanto da aver tolto qualche piatto che pensavamo di proporre da qui all'estate» spiegano Federica Mattiazzo e Luigi Chiarelli, titolari di Trattoria All'Oca Bianca in centro storico a Treviso. La città ha praticato un aumento medio del 4% secondo l'indagine. Secondo i calcoli ogni famiglia per i beni di prima necessità inclusi frutta e verdura si sarebbe trovata ad affrontare un aumento di circa 120 euro mensili. Aumento impennata per le attività di ristorazione e somministrazione. Confesercenti Veneto chiede nuove misure dal Governo per contenere le ricadute. «Aiutare un'impresa a superare la crisi può ad esempio - costare meno che pagare la cassa integrazione a chi ha perso il lavoro. Va tenuto presente che l'inflazione in costante crescita non colpirà solo la ristorazione. Il Governo continua ad affrontare questa situazione con bonus e misure una tantum che rischiano anche di creare distorsioni. Bisogna sostenere il potere d'acquisto delle famiglie con misure strutturali di decontribuzione».
 

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